Colazione occidentale a Istanbul: Dudu Bakery
- The Introvert Traveler
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min

Ultima visita: giugno 2026
Mio giudizio: 8/10
Prezzo: €€€/€€€€€
Io ci ho provato... ho provato a consumare la famosa colazione alla turca che viene consigliata in tutti i blog e le guide turistiche. Sono anche uno che cerca continuamente di forzare la propria comfort zone quando si tratta di provare la cucina di altre civiltà, anche se ciò mi impone di mangiare un piatto che deborda di coriandolo e pezzi interi di peperoncino direttamente dall'Averno. Ma forse a Istanbul non ero nella giusta disposizione d'animo, o forse semplicemente una colazione a base di menemen, sucuk, börek e gözleme non fa per me. Mettila come vuoi, ma fin dal primo giorno a Istanbul, passeggiando nei pressi della Moschea Blu, mi è caduto l'occhio sulle vetrine di Dudu e la vista di quelle allettanti viennoiserie allestite in un arredamento minimal dalle tinte pastello ha fatto crollare i miei freni inibitori, spingendomi a rituffarmi nella mia comfort zone come un bambino che affonda la testa tra i seni della madre.
Entrando in Üçler Sokak (Binbirdirek Mahallesi), l’indirizzo di Dudu risulta quasi discreto, persino silenzioso rispetto al caos storico-turistico che lo circonda. L’interno è ordinato, l’arredamento moderno senza essere sterile; le vetrine invitano con brioche e torte che non pretendono di essere locali ma dichiarano con chiarezza la loro discendenza europea. Il profumo dei croissant appena sfornati si mescola al caffè ben calibrato: un segno per me che l’identità del locale è quella di un buon inizio, non di un’odissea organolettica.
Quando non hai voglia di decifrare formaggi mai visti, confetture puntuali e tè aspettando che decori il momento come solo il kahvaltı può fare, Dudu offre una sosta elegante e risoluta: un croissant salato o dolce, un caffè espresso o flat white, e – se vuoi osare – una cheesecake al pistacchio che dichiara la sua origine senza vergogna.
La posizione è strategica: dopo aver contemplato la cupola e i mosaici della Hagia Sophia o prima di avventurarti nella folla della Moschea Blu, puoi permetterti un momento “nostro”, un frammento di rito coloniale contemporaneo che ti ricongiunge con la parte di te che, in viaggio, chiede comfort e familiarità. Resta vero però che i prezzi sono un filo superiori rispetto a una colazione turca “standard” sulla terrazza del caffè locale — ma qui la decisione è: vuoi un’esperienza autentica turca o vuoi stare bene e cominciare la giornata con leggerezza? Per me la scelta è ricaduta su quest’ultima. Lo so, sono pessimo.
Sedersi all’interno, magari al piano superiore, significa isolarsi – pur essendo al centro del centro – dal flusso plastificato del turismo di massa. Quando la coda si forma, quando le famiglie multimarca si scattano foto con croissant al pistacchio, è un buon momento per ordinare qualcosa di più “lungo”: lasciati guidare da un dessert al vetro, con mousse di cioccolato o pavlova al lampone, e osserva il tempo dilatarsi davanti al tavolo. Non è l’osteria perduta dell’Anatolia, ma non è l’ennesima catena uguale ovunque: è un locale che ti concede rispetto per quello che vuoi, e lo fa con stile.
In conclusione: se viaggi a Istanbul e la colazione turca ti convince… bene, resta lì. Ma se al risveglio desideri qualcosa di più sobrio, raffinato, senza dover tradire la tua abitudine al croissant e al buon caffè, Dudu Bakery Coffee è – a mio avviso – un’ottima scelta. Ti consente di stare bene, prepararti alla giornata, e lasciare la città storica respirare intorno a te, senza che tu debba respirare solo quello che la città “depone” in tavola. In fondo, anche in viaggio, possiamo scegliere come iniziare il giorno: e meglio farlo seduti, guardando le guglie e mangiando un croissant ben fatto. Buona colazione — e buona Istanbul.
P.S. In realtà non sono così pavido, una mattina la colazione turca l'ho anche provata, ma ho pagato il mio coraggio arrancando per tutto il giorno nei ripidi vicoli della capitale imperiale e la mattina successiva mi sono rituffato nel rassicurante comfort del pain au chocolat con cappuccino e Dudu è stato per me come il pusher che, dopo non aver visto il cliente abituale per qualche settimana, lo vede ricomparire guardandolo con un misto di strafottenza e commiserazione, mentre mi spiegava davanti agli occhi il suo armamentario di brioche al pistacchio, cinnamon rolls e cheesecake.











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