Se pensate ai cervi, probabilmente vi immaginate creature maestose, dalle lunghe corna che si stagliano contro un paesaggio montano. Bene, dimenticate tutto questo, perché i cervi di Nara, in Giappone, sono un'altra storia. Qui non troverete l’eleganza epica di Bambi adulto, ma piuttosto una versione più compatta, urbana e, diciamocelo, un po' cafona di queste nobili creature.
Un’introduzione al parco di Nara: dove i cervi sono re
Nara Park è uno dei luoghi più famosi del Giappone e una delle prime tappe che ogni turista in visita alla regione del Kansai aggiunge al proprio itinerario. Qui, i cervi non sono solo animali: sono divinità viventi, protetti da una tradizione shintoista che li considera messaggeri sacri. Tradizione che, evidentemente, i cervi hanno preso molto sul serio. Immaginatevi circa 1200 cervi liberi di gironzolare, accattonare biscotti e fare piccoli atti di vandalismo sui vostri effetti personali. Benvenuti a Nara.
Caricature di cervi: i protagonisti del parco
I cervi di Nara sono come quei parenti un po' invadenti che si presentano alle feste di famiglia solo per saccheggiare il buffet. Sono più piccoli dei cervi europei o americani, ma non lasciatevi ingannare dalle dimensioni: compensano con personalità da vendere. Hanno un’espressione perennemente sfrontata, con quegli occhioni scuri che ti fissano come a dire: “Nutrimi, uomo”.
E non pensate di poterli ignorare: appena entrate nel parco, vi avvolgeranno come un’orda di paparazzi affamati. Qui non ci sono boschi tranquilli, ma marciapiedi affollati dove i cervi passeggiano placidi accanto ai turisti, aspettando il momento giusto per colpire. Letteralmente.
Urbanizzati al punto giusto
Questi cervi hanno raggiunto un livello di urbanizzazione che fa impallidire molte città moderne. Avete mai visto un cervo attraversare sulle strisce pedonali? A Nara succede. E no, non è un caso: osservateli e noterete che aspettano davvero che il semaforo diventi verde. Gli abitanti di Nara diranno che è un comportamento istintivo, ma non escludo che stiano solo sfoggiando la loro superiorità morale rispetto ai pedoni indisciplinati.
I biscotti sacri: la moneta di scambio
La valuta ufficiale del parco di Nara non è lo yen, ma i “shika senbei”, i famosi biscotti per cervi. Disponibili a pochi yen presso ogni bancarella del parco, questi cracker non sembrano particolarmente appetitosi (almeno per noi umani), ma per i cervi sono una vera e propria delizia. Appena comprate un pacchetto, preparatevi a essere circondati.
Qui non si parla di umile gratitudine animale: i cervi di Nara sono dei maestri nell’arte della manipolazione. Ti fissano, inclinano la testa in un gesto che potrebbe sembrare un inchino rispettoso (ma che probabilmente è un trucco per farti abbassare la guardia), e appena ti distrai… BAM! Ti danno una testata, ti rubano il pacchetto o, nei casi più estremi, tentano di infilare il muso direttamente nelle tue tasche.
Il lato oscuro dei cervi
Non lasciatevi ingannare dalla loro apparenza adorabile: i cervi di Nara hanno un lato oscuro. Quando non ottengono quello che vogliono, possono diventare sorprendentemente insistenti. Sono capaci di inseguirti per decine di metri, mordicchiare la tua borsa o strappare volantini dalle tue mani. Alcuni turisti, ignari delle loro abitudini, hanno dovuto affrontare vere e proprie scenate pubbliche causate da cervi offesi.
E poi c'è la loro gestione creativa dei rifiuti. Non avendo tasche dove riporre i biscotti, alcuni cervi li masticano e poi li sputano per terra quando si rendono conto che non sono più freschi. Una lezione di spreco alimentare che probabilmente i monaci shintoisti preferirebbero non sapere.
La strana arte dell’inchino
Uno degli spettacoli più surreali di Nara è vedere i cervi inchinarsi. Alcuni di loro sembrano aver capito che fare un piccolo cenno con la testa aumenta le probabilità di ricevere un biscotto. Questa forma di addestramento autoindotto ha conquistato i turisti, che spesso passano ore a cercare di convincere un cervo a inchinarsi (spoiler: non tutti lo fanno, e quelli che lo fanno sembrano più infastiditi che grati).
Un ecosistema unico
Dietro il caos quotidiano, il parco di Nara è un ecosistema affascinante. I cervi convivono con gli esseri umani da secoli e il loro rapporto simbiotico è unico. La città ha creato un ambiente dove natura e urbanità si fondono in un mix tanto improbabile quanto funzionale.
Non è raro vedere cervi sonnecchiare accanto ai templi o pascolare tranquillamente in mezzo ai prati mentre i turisti scattano foto al Todai-ji o al Kasuga Taisha. La loro presenza è così integrata nel tessuto della città che quasi non ci si rende conto di quanto sia surreale condividere gli spazi con loro.
Conclusione: i cervi che hanno capito tutto
Alla fine, i cervi di Nara, diversamente maestosi, un po' arruffati, a metà strada tra il capibara e lo scoiattolo, ma con la pretesa di vantare qualche parentela con qualche più prestigioso ungulato, hanno capito come vivere la vita al massimo. Non devono lavorare, hanno cibo a volontà, sono venerati come esseri sacri e, diciamocelo, fanno quello che vogliono. Noi esseri umani possiamo solo prendere appunti. Certo, ogni tanto si prendono qualche libertà di troppo, ma non è forse il prezzo da pagare per vivere in una città dove la natura è così in armonia con la vita urbana?
Quindi, se avete in programma di visitare Nara, ricordatevi di portare rispetto, tanta pazienza e, ovviamente, una scorta di shika senbei. Ma soprattutto, preparatevi a incontrare i piccoli sacri cervi stronzetti.
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