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Il Perseo di Benvenuto Cellini

  • Immagine del redattore: The Introvert Traveler
    The Introvert Traveler
  • 27 set 2024
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 20 mag

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C'è un posto a Firenze che forse più di ogni altro rappresenta la debordante ricchezza artistica di questa città, talmente incommensurabile da non venire colta dalla maggior parte dei turisti che ogni giorno affollano questo patrimonio dell'Italia e dell'umanità.

Mi riferisco alla Loggia de' Lanzi; il piccolo porticato è un vero e proprio paradosso della storia dell'arte; la posizione, tra la piazza della Signoria, la copia del David del Michelangelo e il museo degli Uffizi fa sì che la maggior parte dei milioni di persone che vi transitano ogni anno la trascurino, usandone per lo più gli scalini per riposare le gambe stanche; forse qualcuno si chiederà cosa ci facciano tutte quelle statue esposte agli elementi senza un minimo di sorveglianza, concludendo sbrigativamente che si tratta di copie di scarso valore, come appunto la copia del David che si trova lì a due passi. E il paradosso è proprio questo, che Firenze è una città così sfrontatamente ricca d'arte che può permettersi di esibire e concentrare in un posto pubblico una decina di capolavori che, in qualsiasi altro posto del mondo godrebbero di un posto da protagonisti all'interno di un museo; e la concentrazione è tale da indurre la trascuratezza nella maggior parte degli osservatori.

Tra queste opere, una più formidabile dell'altra, la più sensazionale di tutte è, probabilmente, il Perseo di Benvenuto Cellini, un capolavoro di straripante potenza espressiva, sensualità e maestria tecnica.


La Maestosità del Perseo di Benvenuto Cellini: Un Capolavoro della Scultura del Rinascimento


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Quando ci si trova di fronte al "Perseo" di Benvenuto Cellini, situato sotto la Loggia dei Lanzi a Firenze, si è colti da una sensazione di soggezione. È una scultura che non solo incarna il trionfo dell’arte rinascimentale, ma anche la storia tormentata di un uomo il cui genio era pari solo alla sua passione. Cellini, un maestro della fusione in bronzo, ha dato vita a un'opera che fonde mito, potere e tecnica con una forza incredibile. Il "Perseo" non è solo un capolavoro artistico: è una testimonianza del coraggio, della determinazione e dell’abilità di un uomo, e rappresenta uno dei vertici della scultura rinascimentale.


Benvenuto Cellini: Il Genio Impetuoso del Rinascimento


Per comprendere appieno il valore del "Perseo", bisogna conoscere il suo creatore. Benvenuto Cellini (1500–1571) non era solo uno scultore: era un uomo rinascimentale nel senso più completo del termine, un artista, orafo, musicista, ma anche un avventuriero, soldato e scrittore. Nato a Firenze, la sua vita è stata segnata da continui conflitti, rivalità e viaggi, ma anche da un'immensa voglia di affermarsi attraverso l'arte. L’autobiografia che ci ha lasciato è una lettura avvincente, ricca di episodi che mescolano la vita privata e l’attività artistica, spesso raccontati con un tono esagerato e narcisistico, ma non per questo meno affascinanti.

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Cellini non era un personaggio facile. Era noto per il suo carattere impulsivo, spesso irascibile e litigioso. Non era nuovo a conflitti con autorità e rivali, e la sua vita è costellata di duelli, prigionie e fughe avventurose; durante il "sacco di Roma" difese Castel Sant'Angelo uccidendo Carlo III di Borbone e ferendo il Principe d'Orange, o almeno così raccontò nella propria autobiografia. Tuttavia, era anche dotato di un talento straordinario che gli permise di emergere come uno dei più grandi artisti del suo tempo. Oltre alla sua bravura tecnica, Cellini era un uomo capace di pensare fuori dagli schemi, sempre alla ricerca della perfezione e pronto a superare sfide che avrebbero scoraggiato molti altri.




La Fusione del Perseo: Un Trionfo Sulle Avversità


Un episodio cruciale della sua carriera – e della creazione del "Perseo" – è il racconto travagliato della fusione della statua, un momento che Cellini descrive con dettagli drammatici nella sua autobiografia. La fusione del bronzo, un processo incredibilmente complesso e rischioso, fu un vero e proprio incubo. Dopo aver preparato meticolosamente il modello in cera della statua, il passo successivo era la fusione, ovvero la sostituzione della cera con il bronzo liquido per dare forma alla scultura definitiva. Durante questa fase, da effettuare in una sola colata, Cellini affrontò una serie di difficoltà tecniche, ma anche fisiche e psicologiche.

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Cellini racconta che, durante la fusione, la fornace non funzionava correttamente, il bronzo non si scioglieva come previsto e la situazione sembrava compromessa. In preda alla disperazione e in stato febbrile, prossimo al delirio, l’artista si trovò di fronte a un dilemma: abbandonare tutto e accettare la sconfitta o trovare una soluzione immediata. Cellini quasi desiste e si ritira nel suo letto, ma poi l'ispirazione lo coglie: ordina ai suoi aiutanti di gettare piatti e stoviglie di rame nella fornace per aumentare la temperatura e salvare la fusione. Nonostante le difficoltà e il caos, il piano di Cellini funziona e riesce a completare la fusione con successo. Questo episodio, descritto in modo così vivido e dettagliato, rappresenta il simbolo della sua tenacia e della sua capacità di superare ostacoli apparentemente insormontabili.

Il "Perseo" emerge da questa fusione come un’opera di straordinaria bellezza e forza, con una fluidità e una precisione che solo un maestro come Cellini avrebbe potuto ottenere. Il bronzo, sotto le sue mani, diventa carne e muscoli tesi nel momento del trionfo dell’eroe mitologico.


Il Perseo: Un Capolavoro di Tecnica e Simbolismo


Il "Perseo", completato nel 1554 e alto 519 cm, è prima di tutto un'opera politica. Commissionata da Cosimo I de’ Medici, fu concepita come dichiarazione visiva dell’autorità del Duca sul caos repubblicano. Il Perseo che solleva la testa recisa di Medusa non è solo un eroe mitologico, ma un allegorico portatore di ordine, il simbolo dell’uccisione del mostro dell’anarchia. Come ha notato Charles Dempsey, la Gorgone rappresenta i pericoli dell’antico regime repubblicano, e Cellini, con il suo bronzo scintillante, celebra il nuovo assolutismo ducale sotto le sembianze dell’eroe classico.


La statua rappresenta l’eroe greco mentre tiene alzata la testa decapitata di Medusa, il mostro il cui sguardo pietrificava chiunque la guardasse. La scultura è un capolavoro di equilibrio e dinamismo: il corpo di Perseo, nudo e perfettamente proporzionato, è teso nell’atto del trionfo, mentre il volto dell'eroe mantiene una calma sovrumana. Il contrasto tra la serenità di Perseo e la violenza della decapitazione, visibile nei dettagli cruenti della testa mozzata di Medusa, crea un potente impatto emotivo.

La complessità della statua non sta solo nell’altezza (oltre cinque metri con il basamento), ma nella molteplicità degli scorci, nelle superfici brunite, nella torsione serpentinata della figura, che riflette gli stilemi del manierismo fiorentino, aggiornato sulle esperienze di Michelangelo, ma già proiettato verso l’eloquenza compositiva del Seicento.

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Cellini costruisce un’iconografia potentemente retorica. Il Perseo è nudo, giovane, idealizzato, con un’aria severa e impassibile. Sta su un piedistallo decorato con rilievi narrativi (raffiguranti la storia di Andromeda e Perseo), e calpesta il cadavere decapitato della Medusa, il cui sangue coagula in forma di serpenti. La testa recisa viene alzata in trionfo: gesto teatrale, congelato in una verticalità esclamativa, che impone all’osservatore un punto di vista prospettico frontale, ma anche una circolarità interpretativa, perché l’opera richiede di essere vista a tutto tondo.

Cellini rompe con la tradizione classica della Medusa come figura mostruosa. Il suo volto non è orrido, ma tragicamente bello, quasi marmoreo, improntato a un dolore stupito. È qui che emerge l’anima tragica dell’opera: nella sovrapposizione tra l’orrore della morte e l’estetica sublime, la terribilità fiorentina viene traslata nel metallo.

Come ha sostenuto Georges Didi-Huberman, la Medusa di Cellini incarna l’istante della morte come sguardo congelato: è l’icona dello sguardo che uccide e che viene ucciso. In questo senso, l’opera è anche una meta-riflessione sul potere dell’arte: come lo sguardo della Gorgone pietrifica, così lo sguardo dello spettatore viene catturato — immobilizzato — dalla bellezza terribile della scultura.


La Loggia dei Lanzi: Un Museo all'Aperto


Il contesto in cui si trova il "Perseo" è altrettanto affascinante. La Loggia dei Lanzi, situata in Piazza della Signoria a Firenze, è un vero e proprio museo a cielo aperto. Costruita alla fine del Trecento per ospitare le cerimonie pubbliche e le assemblee del governo fiorentino, la Loggia è diventata nel corso del tempo uno spazio dedicato alla celebrazione dell'arte e del potere. Le sue arcate eleganti offrono una cornice perfetta per una serie di sculture che rappresentano il meglio dell'arte rinascimentale e barocca.

Tra le sculture più celebri esposte sotto la Loggia, oltre al "Perseo" di Cellini, troviamo il "Ratto delle Sabine" di Giambologna, un altro capolavoro della scultura rinascimentale. Tuttavia, è il "Perseo" che domina la scena, grazie alla sua posizione centrale e alla potenza del suo messaggio. La Loggia dei Lanzi non è solo un luogo di esposizione, ma un simbolo della continuità tra il potere civico e la grandezza artistica di Firenze.

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L'Importanza di Cellini nella Storia dell'Arte


Benvenuto Cellini è una figura chiave nella storia dell'arte rinascimentale. La sua maestria nell'arte della fusione del bronzo, la sua abilità nell'oreficeria (ricordiamo che fu anche un maestro nell'incidere gioielli), e la sua capacità di mescolare mito e tecnica lo rendono un artista unico. Il "Perseo" rappresenta una delle più alte espressioni della sua abilità artistica, ma non si deve dimenticare il suo contributo anche in altre forme d'arte.

La sua autobiografia, inoltre, è uno dei testi più affascinanti del Rinascimento. Non solo offre un'ampia panoramica sulla vita quotidiana e sugli eventi politici e sociali del suo tempo, ma ci permette anche di entrare nella mente di un artista che viveva la sua arte come una missione personale. Ogni successo, ogni sfida superata, è raccontata con una passione che riflette il suo temperamento impetuoso e il suo orgoglio.

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Il Perseo come Icona di Firenze


Oggi, il "Perseo" di Cellini è una delle opere più amate dai fiorentini e dai visitatori di tutto il mondo. Si erge non solo come una straordinaria testimonianza della maestria tecnica del suo creatore, ma anche come un simbolo del potere, della bellezza e dell’innovazione artistica che caratterizzano Firenze. La sua presenza sotto la Loggia dei Lanzi, in un dialogo costante con il "David" di Michelangelo e le altre sculture della piazza, rende la città un museo vivente, un luogo dove il passato e il presente si incontrano in un continuo scambio di significati.

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In conclusione, il "Perseo" di Benvenuto Cellini è molto più di una semplice scultura. È un’opera che racconta una storia di lotta e trionfo, di tecnica e passione, di mito e realtà. È una testimonianza della grandezza di un artista che, nonostante i suoi difetti umani, è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte. E proprio per questo, quando ci si trova davanti a questo capolavoro, non si può che rimanere affascinati e grati di poter ammirare un’opera di tale potenza e bellezza, frutto della genialità di un uomo straordinario.

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