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Immagine del redattoreThe Introvert Traveler

Il tempio Kinkaku-ji a Kyoto

Ultima visita: dicembre 2023

Mio giudizio: 8 per il tempio, 4 per la visita


Kinkaku-ji

Il Kinkaku-ji, noto anche come il Padiglione d’Oro, è uno dei luoghi più iconici di Kyoto e del Giappone intero. Questo splendido tempio buddista è famoso per la sua struttura ricoperta d’oro, che si riflette magnificamente nello stagno circostante, creando un'immagine che sembra provenire da una stampa di Hiroshige o Hokusai.

Situato nella parte settentrionale di Kyoto, il Kinkaku-ji attira milioni di visitatori ogni anno, incantati dalla sua bellezza architettonica e dal contesto naturale che lo circonda.


Storia del Kinkaku-ji

Il tempio fu originariamente costruito nel 1397 come villa per lo shogun Ashikaga Yoshimitsu. Dopo la sua morte, il complesso venne trasformato in un tempio zen della scuola Rinzai, seguendo il desiderio dello stesso Yoshimitsu. L'edificio originale ha avuto una storia travagliata, subendo incendi e distruzioni nel corso dei secoli. L'attuale struttura è una ricostruzione del 1955, realizzata dopo che il padiglione fu incendiato da un monaco mentalmente instabile nel 1950. Nonostante sia una replica, il tempio conserva l’essenza dell’architettura e del simbolismo originale.


Kinkaku-ji

Architettura del tempio

Il Kinkaku-ji si distingue per la sua particolare struttura a tre piani, ognuno dei quali riflette un diverso stile architettonico:

  1. Il primo piano è costruito in stile Shinden-zukuri, tipico delle residenze aristocratiche del periodo Heian. È realizzato principalmente in legno naturale e intonaco bianco, creando un contrasto con i piani superiori ricoperti d'oro. All’interno, i visitatori possono ammirare statue di Buddha e altre figure sacre, anche se l'accesso è limitato.

  2. Il secondo piano è in stile Bukke-zukuri, usato nelle residenze dei samurai. Questo piano è completamente ricoperto da foglie d’oro, conferendo un aspetto lussuoso e brillante. Le finestre reticolate e le decorazioni riflettono l’eleganza e la raffinatezza dell'epoca.

  3. Il terzo piano, invece, segue lo stile Karayo, ispirato all’architettura cinese. Anch’esso ricoperto d’oro, culmina in un tetto piramidale sormontato da una fenice dorata, simbolo di rinascita e immortalità.


Kinkaku-ji

Simbologia del Padiglione d’Oro

Il Kinkaku-ji rappresenta un perfetto equilibrio tra bellezza materiale e spirituale. L’uso dell’oro non è solo decorativo, ma ha anche un profondo significato simbolico: l’oro riflette la luce del sole, illuminando il paesaggio circostante e creando un senso di armonia tra il cielo e la terra. Inoltre, simboleggia la purezza e la ricerca dell’illuminazione, temi centrali nella filosofia buddista.


Il giardino e il laghetto

Un elemento fondamentale del Kinkaku-ji è il suo giardino, progettato secondo i principi del paesaggismo giapponese tradizionale. Il laghetto principale, chiamato Kyōko-chi (“Stagno dello Specchio”), è punteggiato da piccole isole e pietre disposte con cura per rappresentare scene mitologiche e religiose. La riflessione del Padiglione d’Oro sulle acque calme del laghetto è una delle immagini più celebri del Giappone.

I sentieri del giardino conducono i visitatori attraverso una serie di paesaggi curati, offrendo viste panoramiche del tempio e del suo ambiente naturale. Tra i punti salienti del giardino vi sono la cascata Ryumon-baku, che rappresenta un drago che sale verso il cielo, e varie lanterne di pietra disposte strategicamente per enfatizzare la bellezza naturale del luogo.


Kinkaku-ji

La visita al tempio

Il Kinkaku-ji è aperto al pubblico durante tutto l’anno, e ogni stagione offre un’esperienza unica. In primavera, i ciliegi in fiore aggiungono un tocco romantico al paesaggio. In estate, il verde lussureggiante del giardino crea un contrasto vibrante con il tempio dorato. L’autunno è forse il momento più spettacolare, quando le foglie di acero si tingono di rosso e arancione, creando un’atmosfera incantevole. In inverno, il tempio coperto di neve sembra uscito da una stampa ukiyo-e, emanando una bellezza tranquilla e serena.

Il percorso dei visitatori è ben organizzato e conduce attraverso i punti principali del giardino. Alla fine del percorso, si trova una tradizionale casa da tè dove è possibile gustare una tazza di matcha accompagnata da dolci tipici giapponesi.


Kinkaku-ji

Il Kinkaku-ji nella cultura popolare

Grazie alla sua fama, il Kinkaku-ji è diventato un simbolo del Giappone ed è spesso rappresentato in film, opere letterarie e arte visiva. Uno degli esempi più noti è il romanzo “Il padiglione d’oro” di Yukio Mishima, che esplora temi di bellezza, ossessione e distruzione, ispirandosi all'incendio del 1950.


Consigli per la visita

  • Orari e biglietti: Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00. L'ingresso costa circa 500 yen.

  • Come arrivare: Il Kinkaku-ji è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Dalla stazione di Kyoto, si può prendere un autobus diretto che impiega circa 40 minuti.

  • Periodo migliore per visitare: Sebbene ogni stagione abbia il suo fascino, l'autunno è particolarmente consigliato per i colori spettacolari delle foglie.

  • Regole da seguire: Come in molti siti sacri in Giappone, è importante rispettare l'atmosfera del luogo. Si raccomanda di non fare rumore e di non toccare le strutture o le decorazioni.


Kinkaku-ji

Conclusione

Il Kinkaku-ji è un luogo dove arte, natura e spiritualità si incontrano, offrendo un'esperienza soprendente e tipicamente nipponica ai visitatori.

Se si riesce a concentrarsi, focalizzando la propria attenzione esclusivamente sul tempio, è possibile godere dell'immagine, decisamente inusuale e sorprendente, dell'edificio in oro immerso in un paesaggio quasi irreale, tanto è perfetto.

Tuttavia, l'afflusso debordante dei turisti e l'obbligatorietà del percorso, che trasmette quasi la sensazione di trovarsi su un nastro trasportatore, privano quasi totalmente l'esperienza di tutto il fascino del luogo.

La visita effettiva al luogo dura poco più di 10 minuti e si snoda lungo un sentiero che consente di apprezzare il monumento da visuali e prospettive diverse, ma se si somma il tempo necessario per raggiungere e lasciare il luogo, è necessaria quasi mezza giornata e viene naturale chiedersi se ne valga la pena, per ammirare un'opera che è indubbiamente sorprendente, ma può essere vista forse meglio in fotografia senza il disagio di dover combattere con la calca per strappare una visuale; normalmente rabbrividirei nel confrontare un'esperienza di viaggio in prima persona con la contemplazione di una fotografia, ma in questo caso, eccezionalmente, il confronto mi viene spontaneo, considerato il sacrificio di tempo necessario per una visita particolarmente breve, inquinata dalla presenza in massa dei turisti, che si riduce alla vista del tempio (peraltro ricostruito recentemente) da poche diverse prospettive; mi sento dunque di suggerire la visita al tempio solo se si disponga di tempo a sufficienza per non sacrificare una visita completa del resto della città imperiale.




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