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Immersioni nei cenotes messicani a Tulum (Dos Ojos, Carwash, Angelita): un’esperienza fuori dal tempo e dallo spazio

  • Immagine del redattore: The Introvert Traveler
    The Introvert Traveler
  • 4 apr
  • Tempo di lettura: 12 min
Carwash cenote, Tulum

Ultima visita: gennaio 2025

Mio giudizio: 10/10


Un viaggio nello Yucatan per fare immersioni, oltre alle immancabili immersioni a Cozumel e a Playa del Carmen, non può non prevedere qualche giornata destinata alla immersioni nei cenotes, formazioni carsiche colme di acqua dolce che consentono agli amanti del diving di fare immersioni in ambienti sotterranei strabilianti, caratterizzati dalle formazioni geologiche tipiche delle grotte, come stalattiti e stalgmiti, stupefacenti effetti di luce, condizioni ambientali irreperibili altrove. Si tratta di una particolarità dello Yucatan e in particolare della zona di Tulum pressoché unica al mondo, che renderà l'esperienza del viaggio in Messico un ricordo indimenticabile per qualsiasi diver.


Cosa sono i cenotes: origine geologica e distribuzione

Il termine cenote deriva dalla parola maya dz’onot, che significa “pozzo sacro”. Geologicamente, i cenotes sono doline carsiche formatesi nel corso di milioni di anni a causa del collasso del tetto di grotte sotterranee riempite d’acqua. Questo fenomeno è tipico delle regioni calcaree, dove l'acqua piovana, leggermente acida, discioglie progressivamente la roccia calcarea, creando grotte, tunnel e fiumi sotterranei. Quando la volta di queste cavità cede, si apre un cenote.

In epoca precolombiana, i cenotes erano considerati luoghi sacri dai Maya, sia come fonte d'acqua potabile sia come portali per il mondo degli spiriti. Molti contengono ancora oggi reperti archeologici e resti umani.


Cenote Chichen Itzà
Il cenote sacrificale di Chichen Itzà

Quanti cenotes esistono?

Nel mondo i cenotes si trovano prevalentemente in regioni calcaree tropicali, ma nessun’altra zona è tanto ricca quanto la penisola dello Yucatán. Secondo dati del Sistema de Información Geográfica de Cenotes (SIGCenotes), aggiornati dal governo messicano e dall'Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), si contano oltre 10.000 cenotes solo nella penisola dello Yucatán, molti dei quali non ancora mappati o esplorati. Nell’area compresa tra Tulum, Playa del Carmen e Valladolid – il cosiddetto Cinturón de Cenotes – ne esistono centinaia accessibili per immersioni.

Sebbene la zona di Tulum sia la più rinomata in assoluto per le immersioni nei cenotes, queste formazioni sono diffuse in tutto lo Yucatan; una particolarità non troppo nota è che alcuni studi recenti legano la distribuzione di queste formazioni geologiche al perimetro della zona di impatto dell'asteroide che si ritiene abbia causato l'estinzione dei dinosauri; l'impatto dell'asteroide, infatti, ha formato il cratere di Chicxulub, e lungo il perimetro di tale cratere è particolarmente frequente la distribuzione di cenotes (in questo caso si tratta del nord ovest dello Yucatan, non della zona di Tulum).


Cavern diving vs Cave diving: una distinzione fondamentale

Cavern diving (immersione in caverna)

Il cavern diving è una forma di immersione che si svolge nella zona di penetrazione visibile dalla luce naturale esterna. Si tratta della zona d'ingresso del cenote, dove è sempre possibile vedere l’uscita. È accessibile a subacquei ricreativi in possesso del brevetto Open Water o Advanced Open Water, accompagnati da una guida certificata Full Cave Diver.

Le regole del cavern diving sono:

  • Profondità massima 21 metri.

  • Nessuna penetrazione oltre la zona illuminata.

  • Una guida ogni quattro subacquei.

  • Utilizzo di torce principali e secondarie.

  • Linea guida sempre presente (di solito installata permanentemente).


Cave diving (immersione in grotta)

Il cave diving invece è una specialità tecnica che richiede un addestramento specifico (es. brevetti TDI, IANTD, GUE). Il subacqueo penetra in zone completamente buie, lontano dalla luce solare e potenzialmente a centinaia di metri dall’uscita. È una disciplina altamente specializzata che prevede uso di configurazioni avanzate (come la configurazione sidemount, scooter, stage tank, etc.), gestione rigorosa del gas secondo la regola dei terzi o dei sesti, e spesso l’uso di miscele come Nitrox o Trimix.

Importante: anche nei cenotes più conosciuti come Dos Ojos, si possono praticare sia immersioni cavern che cave, ma solo i subacquei addestrati possono andare oltre le restrizioni del cavern diving.


Differenze tra immersione in cenote e immersione in mare

Dal punto di vista sensoriale rispetto a una comune immersione in mare l'immersione in un cenote si distingue per:

  • Silenzio e assenza di fauna rumorosa: i cenotes sono luoghi estremamente silenziosi. Nessun suono di onde, bolle di pesci o barche.

  • Assenza di corrente e onde: l'acqua è completamente piatta, calma, priva di moto ondoso.

  • Visibilità estrema: in condizioni ottimali, si arriva anche a 100 metri di visibilità grazie all’acqua dolce filtrata naturalmente dal calcare.

  • Ambiente surreale: stalattiti, formazioni geologiche, raggi di luce che penetrano come lame nella penombra creano un’atmosfera quasi mistica.

  • Assenza di vita marina visibile: niente coralli o banchi di pesci, ma occasionali pesci gatto, piccoli crostacei o gamberi ciechi.

Dal punto di vista tecnico:

  • Assetto preciso: l’ambiente ristretto richiede un controllo dell’assetto impeccabile. Toccare il fondo può sollevare sedimenti che riducono la visibilità o, peggio, danneggiare qualche formazione rocciosa la cui formazione ha richiesto secoli.

  • Assenza di corrente: favorisce la tranquillità, ma comporta che il subacqueo si debba muovere con attenzione per non sollevare detriti.

  • Temperatura stabile: l’acqua è quasi sempre intorno ai 24-25°C, anche durante l’inverno.

  • Assenza di salinità: immersione in acqua dolce (tranne che in alcuni cenotes stratificati, come Angelita).

Inoltre, rispetto alle immersioni in mare, per le immersioni in cenote ci sono alcune importanti convenzioni da rispettare che vi verranno spiegate in modo tassativo e approfondito prima dell'immersione:

  • il consumo d'aria segue la regola dei terzi: per una bombola carica a 210 bar, ciò comporta che il punto di inversione è 140 bar (non a 100) e l'uscita dall'acqua deve avvenire con un minimo di 70 bar;

  • non si deve mai perdere il riferimento visivo con la linea che deve essere seguita durante tutta l'immersione e non deve mai essere a una distanza superiore a un metro;

  • la pinneggiata da utilizzare deve essere il frog-kick, in modo da non sollevare sedimento e da minimizzare i danni all'ambiente;

  • la comunicazione tra i subacquei avviene muovendo le torce: un lungo, ampio e lento movimento circolare equivale a "ok"; un lungo e lento movimento orizzontale da sinistra a destra e nuovamente a sinistra equivale ad "attenzione"; un movimento frenetico della torcia è un segnale d'allarme.

Trattandosi di immersioni in acqua dolce ovviamente la pesata è diversa da quella in acqua salata e dovrà accuratamente essere misurata prima dell'inizio dell'immersione.

Tipicamente si usa una muta da 5mm poiché la temperatura è costante intorno ai 25 gradi.


Cosa sapere prima di affrontare un'immersione in un cenote

Se avete già un'esperienza come subacquei e avete un buon controllo del vostro assetto, non c'è ragione per cui non possiate provare l'esperienza di immergervi in alcuni dei più famosi cenotes messicani. Il requisito principale è non soffrire di claustrofobia, ma i cenotes che commento qui sotto son spazi estremamente ampi dove non è previsto il passaggio in spazi angusti, per cui l'unica peculiarità sostanziale è quella di trovarsi in un ambiente chiuso; solo chi soffra di fobie irrazionali e incontrollabili potrebbe avere problemi ad immergersi in un cenote, mentre per chiunque altro è un'esperienza magnifica che consente di esplorare ambienti del tutto eccezionali, con scenari potentemente suggestivi.

Per quanto riguarda l'attrezzatura, questa vi verrà fornita dal diving specializzato a cui dovrete necessariamente rivolgervi per fare le immersioni; questa includerà un GAV a schienalino, utile per mantenere l'assetto più orizzontale possibile, e una coppia di torce; da questo punto di vista segnalo che nulla vieta di portare la vostra torcia, se ne possedete una e di immergervi con tre torce; infatti, più luce avete nei cenotes e meglio è. Riguardo al GAV ad ala, questo potrebbe essere un po' spiazzante nei primi minuti, se siete abituati a un GAV tradizionale, ma non appena comincerete ad addentrarvi nel cenote non potete che apprezzarne la funzionalità.

Dopo aver letto qualche blog avevo qualche preoccupazione riguardo alla difficoltà di accesso ai cenotes, ma ho dovuto ricredermi, tutti i cenotes che ho visitato sono dotati di un parcheggio nelle immediate vicinanze e la strada che porta all'ingresso in acqua è sempre agevole e munita di accesso pavimentati; in occasione delle mie immersioni ho particolarmente apprezzato il fatto di aver richiesto un portatore (al prezzo di 600 pesos al giorno), che è stato provvidenziale perché pochi giorni prima di partire mi ero fatto male a un piede, il che avrebbe reso il trasporto dell'attrezzatura dall'auto al cenote decisamente doloroso, ma in condizioni normali ritengo che non sia assolutamente necessario, a meno che non vogliate particolarmente viziarvi.


Fotografia e video

Per gli appassionati di fotografia e video, i cenote rappresentano un ambiente impegnativo; probabilmente la vostra guida vi chiederà di non portare il vostro impianto nella prima immersione per valutare la vostra capacità di muovervi con padronanza nell'ambiente del cenote, per cui tenete conto anche di questo nel valutare se ad esempio avete in programma solo un giorno di immersione nei cenote e dovete valutare se imbarcare la costosa e ingombrante attrezzatura; il buio totale, infranto solo dai fasci di luce delle torce, rende particolarmente complesso scattare foto o riprendere video; le impostazioni di ISO e otturatore vanno attentamente pianificate in anticipo. Il mio suggerimento è di studiare qualche guida specifica, come ad esempio https://www.uwphotographyguide.com/top-11-tips-for-cenote-photography, in modo da essere parzialmente preparati a un ambiente che pone problemi decisamente diversi da una consueta immersione in acque libere.

Le foto in questa pagina sono terribili, lo so; era la prima volta che usavo una nuova macchina e non ero per nulla preparato alle condizioni ambientali.


Sicurezza nelle immersioni nei cenotes

Per i subacquei ricreativi, l'immersione nei cenotes è sicura se condotta nel rispetto delle regole del cavern diving e sempre con una guida esperta. Il Messico ha una lunga tradizione di cave e cavern diving, con operatori altamente professionali che usano attrezzature ridondanti, pianificano attentamente le immersioni e conoscono perfettamente le caverne.

Fattori di sicurezza:

  • Guida certificata full cave obbligatoria.

  • Linee guida permanenti.

  • Configurazione redundante: torce, erogatori, manometri.

  • Briefing dettagliati prima dell'immersione.

  • Assenza di fattori esterni (onde, correnti).

Controindicazioni:

  • Claustrofobia.

  • Ansia da buio o spazi ristretti.

  • Scarso controllo dell’assetto.


Dive center

Per mia negligenza ho avuto qualche difficoltà a trovare un dive center che potesse accompagnarmi nei giorni di permanenza che avevo programmato a Tulum; l'immersione nei cenotes è diversa da molti punti di vista rispetto a un'immersione in mare; non solo l'ambiente confinato limita il numero di subacquei che possono accedere contemporaneamente, ma per convenzione ogni guida non può accompagnare più di 4 subacquei, che spesso si riducono a due; considerato che le guide con certificazione per cave diving non sono disponibili in numero infinito, è ovvio che c'è un limite alla capacità di assorbimento di domanda che i pur numerosi dive center della zona di Tulum possono assorbire, in particolare in periodi di alta stagione. Il mio suggerimento, dunque, è di scegliere il vostro diving e di prenotarlo con mesi di anticipo. Io, dopo aver colpevolmente atteso il mese prima della partenza per attivarmi, e dopo aver ricevuto numerosi rifiuti, ho avuto la fortuna di trovare Under the Jungle, che probabilmente è, in generale, il migliore diving in assoluto con cui abbia mai fatto immersioni: attrezzatura al top, servizio scrupoloso ai limiti del maniacale, grande elasticità nell'assecondare ogni esigenza del cliente, guide superlative (10/10); altri dive center rinomati sono Taz Diving, Blue Life, Koox Diving. Il servizio di immersione nei cenote viene offerto anche dai diving situati a Playa del Carmen che sono più distanti ma tendenzialmente offronto prezzi più competitivi rispetto a quelli localizzati a Tulum; un diving di Playa del Carmen che offre il servizio di immersione nei cenote è ScubaPlaya.

Mediamente il prezzo per una doppia immersione in un cenote è di 200 euro, a cui occorre aggiungere la mancia per la guida, le eventuali tariffe di ingresso ai singoli cenote e, se volete fare foto o video, la tassa per l'ingresso dell'attrezzatura che varia da cenote a cenote ma normalmente è tra i 10 e i 20 dollari.


Focus su tre cenotes iconici nei pressi di Tulum

1. Cenote Dos Ojos

Probabilmente il cenote più rinomato in assoluto. Situato a circa 12 minuti di auto dal centro di Tulum, il Cenote Dos Ojos, che significa "Due Occhi" in spagnolo, deve il suo nome alle due aperture circolari adiacenti che, viste dall'alto, assomigliano a due occhi che guardano verso il cielo. Queste due entrate conducono a un vasto sistema di grotte sommerse.​

Caratteristiche dell'immersione:

  • Profondità massima: circa 7 metri, rendendolo adatto anche a subacquei con meno esperienza.​

  • Percorsi principali:

    • Barbie Line: un percorso più ampio e panoramico, ideale per i principianti.​

    • Batcave Line: un percorso leggermente più tecnico che conduce a una caverna popolata da pipistrelli.​

Esperienza subacquea:

L'acqua cristallina offre una visibilità eccezionale, permettendo di ammirare le intricate formazioni di stalattiti e stalagmiti. La luce naturale che penetra attraverso le aperture crea giochi di luce mozzafiato, rendendo l'immersione quasi surreale. La temperatura dell'acqua si mantiene costante intorno ai 24-26°C durante tutto l'anno, garantendo un'esperienza confortevole. La presenza di due percorsi fa sì che Dos Ojos richieda da solo un'intera giornata; i due tuffi giornalieri sono infatti necessari per esplorare sia la "Barbie line" (denominata così a causa di un pupazzo della Barbie che per qualche ignota ragione è possibile vedere lungo il percorso) che la "Batcave line" che deve appunto il proprio nome a una caverna popolata da piccoli pipistrelli dove è possibile emergere a respirare e osservare i piccoli mammiferi volanti.

Poiché Dos Ojos è il cenote più famoso è anche probabilmente il più affollato, ragion per cui alcuni dive center tentano di dissuadere i turisti dal porlo in cima alla propria lista, suggerendo altri cenotes meno affollati ma altrettanto suggestivi. La popolarità e frequentazione del cenote fanno sì che Dos Ojos sia servito in modo eccellente, dal parcheggio eccellente, ai souvenir, alle strutture di accesso.

Io ho avuto la fortuna di visitare Dos Ojos in un giorno di alta stagione in cui tuttavia il cenote non era sotto assalto da parte di orde di subacquei ed è stata un'esperienza realmente indimenticabile; addentrarsi piano piano nei meandri delle gallerie ipogee, ascoltando solo il suono del proprio respiro e scrutando con soggezione le formazioni rocciose come se fossero le fondamenta del pianeta è un'esperienza surreale e stupefacente.


La piattaforma di ingresso a Dos Ojos
La piattaforma di ingresso a Dos Ojos

La zona di ingresso riservata ai sbuacquei a Dos Ojos
La zona di ingresso riservata ai sbuacquei a Dos Ojos

La scala di collegamento tra l'ingresso di Dos Ojos e il parcheggio
La scala di collegamento tra l'ingresso di Dos Ojos e il parcheggio

Pannello informativo a Dos Ojos
Pannello informativo a Dos Ojos

La zona riservata agli snorkelers a Dos Ojos
La zona riservata agli snorkelers a Dos Ojos

2. Cenote Carwash (Aktun Ha)

A circa 10 minuti da Tulum, lungo la strada per Cobá, si trova il Cenote Carwash, noto localmente come Aktun Ha. Il nome "Carwash" deriva dal fatto che, negli anni '90, questo cenote veniva utilizzato per lavare le auto della polizia locale.​

Caratteristiche dell'immersione:

  • Profondità massima: circa 16 metri.​

  • Livello di difficoltà: Livello 2, adatto a subacquei con una buona padronanza dell'assetto.​

Esperienza subacquea:

L'immersione inizia in una zona aperta simile a un laghetto, adornata da ninfee e abitata da una varietà di pesci d'acqua dolce e da tartarughe. Proseguendo, si entra nella zona cavernosa dove si possono ammirare formazioni calcaree affascinanti. Uno degli aspetti più sorprendenti di Carwash è la presenza di uno strato di tannini tra i 4 e i 6 metri di profondità, che crea un effetto visivo unico, dando l'impressione di nuotare attraverso un sottile velo di tè. Questo cenote è anche noto per la presenza di un aloclino, dove l'acqua dolce e salata si incontrano, creando un effetto ottico particolare.

Già l'ingresso all'aperto è sensibilmente diverso rispetto a Dos Ojos, dove l'ingresso avviene già sostanzialmente nella caverna, anche se in un ambiente pienamente illuminato; l'ingresso di Carwash è di fatto una piscina naturale e l'esperienza di nuotare in quell'acqua di una limpidezza assoluta, osservando le tartarughe, i piccoli pesci d'acqua dolce e le ninfee è un'esperienza del tutto nuova per chi è abituato alle immersioni in mare; quando si entra nell'ambiente ipogeo poi si resta stupiti da quanto ogni grotta sia diversa dall'altra e così, come Carwash sia sensibilmente diverso da Dos Ojos; l'immagine più memorabile è comunque, al termine dell'immersione, la vista dell'ingresso alla grotta con i fasci di luce che saettano attraverso l'acqua.


Carwash cenote, l'ingresso dalla superficie
Carwash cenote, l'ingresso dalla superficie

Carwash cenote, l'ingresso dalla superficie
Carwash cenote, l'ingresso dalla superficie

Cenote Carwash


3. Cenote Angelita

A circa 15 minuti a sud di Tulum si trova il Cenote Angelita, che in spagnolo significa "Piccolo Angelo". Questo cenote offre un'esperienza di immersione unica e leggermente inquietante, spesso paragonata a una scena di un film.​

Caratteristiche dell'immersione:

  • Profondità massima: fino a 35 metri.​

  • Livello di difficoltà: Livello 3, consigliato a subacquei esperti con certificazione per immersioni profonde.​

Esperienza subacquea:

Angelita è sostanzialmente un cono rovesciato della profondità di una 40ina di metri, all'interno del quale si depositano sedimenti che emergono all'interno del cono principale formando un secondo cono inverso che cresce in altezza via via che i sedimenti si accumulano.

L'immersione in Angelita è caratterizzata da una discesa verticale in acque dolci limpide fino a circa 28-30 metri, dove si incontra uno strato spesso di solfuro di idrogeno (generato dalla decomposizione di materiali organici che cadono nel cenote e si depositano sul fondo) che appare come una nube sospesa. Questo strato crea l'illusione di un "falso fondale", sopra il quale emergono tronchi e rami d'albero (che sono appunto il vertice del cono di depositi, vertice che emerge di pochi centimetri dalla nube di solfuro), dando l'impressione di un paesaggio spettrale sommerso. Superando questa nube, si entra in uno strato di acqua salata, dove la visibilità può diminuire leggermente. È un'immersione che richiede una buona gestione dell'assetto e del consumo d'aria, ma offre un'esperienza davvero unica nel suo genere.

Fluttuare sospesi appena sopra alla nube nella luce tenue del cenote è un'esperienza surreale che ricorda alcune rappresentazioni delle bolge dantesche e, ancora una volta, un'esperienza totalmente differente rispetto agli altri due cenote da me esplorati.


Cenote Angelita
Cenote Angelita

Cenote Angelita
Cenote Angelita

Cenote Angelita
Cenote Angelita

Cenote Angelita


Pur non avendolo visitato, credo che sia impossibile non menzionare anche El Pit, insieme a Dos Ojos sicuramente tra i cenote più rinomati (e rappresentati su Instagram); El Pit è infatti il cenote più fotografato in assoluto; avrete sicuramente visto quelle spettacolari foto in cui piccoli subacquei si immergono in una gigantesca voragine mentre colossali fasci di luce dall'alto trafiggono l'acqua. Ecco: quello è El Pit; avendo solo due giorni da dedicare alle immersioni nei cenotes, nel mio viaggio nello Yucatan, e dovendo scegliere, mi è stato suggerito di scartare El Pit, perché ciò che lo rende spettacolare sono soprattutto le condizioni di luce, che però (così mi è stato detto) si verificano solo in alcuni mesi dell'anno e non a gennaio, quando io ho visitato lo Yucatàn.


Conclusioni

L'immersione nei cenotes è un’esperienza unica, sia da un punto di vista geologico che emotivo. Richiede rispetto, preparazione e consapevolezza tecnica, ma restituisce emozioni irripetibili. Non è un’alternativa all’oceano, bensì un’esperienza parallela e complementare, capace di espandere le capacità del subacqueo e offrirgli nuove chiavi di lettura sul mondo sommerso.






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