Durata della visita: un'ora
Mio giudizio: 7/10
Perché visitarlo: se vi emoziona toccare con mano la Storia
La Sardegna è un’isola che custodisce segreti antichissimi, dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare spazio alla memoria di un passato straordinariamente ricco. Tra le sue testimonianze più affascinanti spiccano i nuraghi, strutture megalitiche uniche al mondo, simboli enigmatici di una civiltà millenaria che ancora oggi continua a stupire studiosi e visitatori. Uno dei più celebri e meglio conservati è il nuraghe di Barumini, inserito tra i patrimoni UNESCO per la sua importanza archeologica.
Se si prova a ripercorrere con la memoria quante siano al mondo le strutture megalitiche di rilievo altrettanto antiche, non sono molti gli esempi che sovvengono: le Piramidi d'Egitto, Stonehenge, Machu Picchu; eppure Barumini non gode di altrettante notorietà.
Il nuraghe di Barumini: un capolavoro dell’antichità
Il nuraghe di Barumini, noto come Su Nuraxi, è una delle testimonianze più straordinarie della civiltà nuragica e rappresenta il culmine dell’abilità costruttiva di una società preistorica. Situato nella regione della Marmilla, nel sud della Sardegna, Su Nuraxi è stato inserito nel patrimonio UNESCO nel 1997 grazie alla sua eccezionale importanza archeologica e al suo ottimo stato di conservazione.
Il complesso di Su Nuraxi è costituito da un mastio centrale, attorno al quale si sviluppa un sistema di quattro torri laterali collegate da imponenti mura poligonali. La torre principale, costruita nel XVI secolo a.C. (1500 avanti Cristo!), si ergeva inizialmente su tre piani e raggiungeva un’altezza di circa 15 metri. Realizzata interamente in pietra basaltica, la torre presenta una tipica struttura a tholos, ovvero una falsa cupola ottenuta mediante la progressiva sporgenza dei blocchi verso l’interno.
Il mastio è circondato da quattro torri minori, aggiunte nel corso del XIII secolo a.C., che insieme formano una pianta quadrilobata. Questa struttura fu ulteriormente rinforzata con mura perimetrali e arricchita da un villaggio circostante di capanne circolari, che si estende su un’ampia superficie. Le capanne, costruite in pietra, erano spesso suddivise in più ambienti e utilizzate sia per scopi abitativi che produttivi. Alcune di queste presentano elementi unici, come sedili in pietra, pozzi e nicchie decorative.
La costruzione del nuraghe di Barumini si sviluppò in più fasi. Inizialmente concepito come una torre singola a scopo difensivo, il complesso fu ampliato con l’aggiunta delle torri laterali e del villaggio circostante, adattandosi ai mutamenti socio-politici della civiltà nuragica. Durante l’età del bronzo, il sito rappresentava un importante centro di potere, utilizzato probabilmente come fortezza e punto di controllo del territorio.
Con l’arrivo delle popolazioni fenicie e, successivamente, dei Romani, Su Nuraxi perse gradualmente la sua funzione originaria, diventando un semplice insediamento abitativo prima di essere abbandonato.
La costruzione di Su Nuraxi dimostra una straordinaria padronanza dell’ingegneria. Le pietre sono posizionate senza l’uso di malta, sfruttando il peso e l’incastro per garantire la stabilità. La disposizione delle torri e delle mura evidenzia una conoscenza avanzata delle tecniche difensive, mentre l’uso di materiali locali testimonia una profonda armonia con il territorio. Costruire un nuraghe come quello di Barumini non era impresa da poco. La torre centrale, che poteva raggiungere i 15-20 metri di altezza, era composta da più piani sovrapposti, ciascuno dotato di una copertura a cupola. La disposizione delle pietre, sempre più piccole man mano che si saliva, garantiva una stabilità straordinaria, nonostante la mancanza di leganti.
Il mastio era circondato da altre torri minori, collegate tramite cortine murarie. Questo sistema polilobato non solo assicurava una protezione più efficace, ma dimostrava anche una profonda comprensione dei principi di difesa e dell’utilizzo dello spazio.
L’esperienza di visitare il nuraghe di Barumini: un viaggio nel tempo
Visitare il nuraghe di Barumini è un’esperienza emozionante per chiunque ami respirare la Storia in prima persona. Sin dal primo sguardo, Su Nuraxi impone la sua maestosità: una fortezza in pietra che si erge solenne, testimonianza di una civiltà antichissima. Le enormi pietre basaltiche, incastrate con maestria senza l’ausilio di malta, sembrano raccontare la storia di mani sapienti che, oltre tremila anni fa, costruirono una struttura destinata a sfidare i secoli. Ogni blocco appare scolpito con precisione e posizionato con una logica perfetta, tanto da far sembrare il nuraghe una creazione naturale, perfettamente integrata nel paesaggio.
Man mano che ci si avvicina, si percepisce la grandiosità delle torri, con i loro profili circolari e la complessità delle mura che si intrecciano in forme geometriche suggestive. Superato l’ingresso, si entra in un mondo a metà tra storia e mito e si ha la percezione di essere inghiottiti da un gigante.
All’interno del mastio centrale, si apre uno spazio stupefacente: la struttura a tholos che, con la cupola che si innalza gradualmente grazie ai blocchi sporgenti, sembra sfidare le leggi della fisica. La luce, che filtra dalle aperture superiori, illumina debolmente le pareti, creando un gioco di ombre che esalta la complessità dell’architettura. È impossibile non restare affascinati dalla capacità dei costruttori nuragici, che con mezzi rudimentali crearono un’opera di straordinaria resistenza e bellezza.
Il villaggio circostante, con le sue capanne circolari, aggiunge profondità all’esperienza, evocando immagini di una comunità un tempo viva e operosa. La visita al nuraghe di Barumini non è solo un’immersione nella storia, ma un viaggio emozionante nel cuore di una civiltà enigmatica e straordinaria.
L’importanza archeologica dei nuraghi
I nuraghi rappresentano una delle più straordinarie espressioni architettoniche della preistoria europea e un simbolo indelebile della Sardegna. Queste costruzioni megalitiche, uniche nel loro genere, testimoniano la complessità sociale, tecnica e culturale della Civiltà Nuragica, fiorita tra il XVIII e il II secolo a.C. Con oltre 7.000 esemplari censiti, i nuraghi costituiscono uno dei patrimoni archeologici più vasti del Mediterraneo, ma al contempo rimangono oggetto di dibattito per molti aspetti ancora oscuri.
Dal punto di vista storico, i nuraghi sono l'emblema di una civiltà che ha saputo adattarsi a un ambiente difficile, sfruttando risorse locali per creare strutture durature e multifunzionali. Le loro dimensioni monumentali, unite a una tecnica costruttiva avanzata basata sull’incastro a secco di blocchi di pietra, dimostrano una padronanza dell’ingegneria preistorica. Le torri principali, come quelle del nuraghe di Barumini (Su Nuraxi), raggiungevano altezze impressionanti, spesso articolate su più piani, con interni dotati di vani e passaggi intricati.
Sul piano archeologico, i nuraghi offrono una straordinaria finestra sulla vita quotidiana e sulle dinamiche di potere della Sardegna preistorica. Attorno alle torri principali, si sviluppavano villaggi con capanne circolari, luoghi di culto, pozzi sacri e tombe collettive (le cosiddette Tombe dei Giganti). Questi insediamenti suggeriscono una società complessa, con una gerarchia ben definita e un’organizzazione comunitaria.
Nonostante gli studi, il ruolo esatto dei nuraghi rimane oggetto di discussione. Tra le teorie più accreditate, si ritiene che fossero:
Fortezze difensive, utilizzate per controllare il territorio e proteggere le risorse.
Residenze di capi tribù o famiglie dominanti, a testimonianza di un sistema sociale stratificato.
Luoghi di culto o centri cerimoniali, ipotesi sostenuta dalla presenza di elementi rituali in alcuni nuraghi.
Osservatori astronomici, considerando l'orientamento di alcune strutture e la ricorrenza di forme circolari e simbolismi solari.
Tuttavia, nessuna di queste interpretazioni è definitiva, e molti nuraghi potrebbero aver svolto più funzioni contemporaneamente, adattandosi alle esigenze del tempo.
Gli studiosi dibattono su diversi aspetti chiave legati ai nuraghi, tra cui:
Origini e ispirazioni culturali: Seppure i nuraghi siano un fenomeno unicamente sardo, resta da chiarire se abbiano avuto influenze esterne, ad esempio dai popoli megalitici del Mediterraneo.
Organizzazione politica e sociale: Quanto erano interconnessi i vari insediamenti nuragici? Esisteva un’entità politica centralizzata o un sistema di clan indipendenti?
Declino della Civiltà Nuragica: Le cause della progressiva marginalizzazione di questa cultura, soprattutto con l’arrivo dei Fenici e dei Romani, sono ancora oggetto di studio.
Un po' di ignoranza crassa
Da un po' di tempo mi sono fatto un'idea: che la ricorrenza del cerchio, nell'archeologia sarda, abbia un valore simbolico che fino ad oggi non è stato adeguatamente approfondito.
Ho una competenza specifica in archeologia? No, non ne so praticamente nulla.
Ho qualche competenza sulla cultura sarda? Meno che meno.
Se questa materia viene studiata da decenni da esperti, dovrei tacere, anziché contribuire a diffondere una mia idea che mi è venuta mentre cazzeggiavo con il telefono in mano guardando le foto di un mio viaggio e che con pressoché assoluta certezza non ha alcun fondamento? Assolutamente sì.
Però, viviamo in tempi in cui chiunque può scrivere qualsiasi cazzata con la pretesa che la sua ignoranza valga quanto la competenza di un esperto diffondendola a macchia d'olio per il mondo; potrò essere io da meno? E poi, se dovessi avere ragione, vuoi mettere la soddisfazione quando potrò dire "io l'avevo detto"?
Ebbene, l'idea idiota che consegno al mare magnum del web è questa: che in tutti i principali manufatti archeologici rinvenuti in Sardegna, la rappresentazione del cerchio abbia un contenuto simbolico preciso che collega le principali opere a noi note. Ma a questo dedicherò un altro post.
Tirai sa summa (Bottom Line)
Il nuraghe di Barumini è un monumento ingiustamente trascurato rispetto ad altre opere più o meno coeve e più note in giro per il mondo. Merita sicuramente una visita se siete amanti dell'archeologia o della Storia con la S maiuscola.
Se non siete particolarmente amanti dell'archeologia probabilmente Barumini non merita una trasferta specifica, ma se vi trovate nel Sud Sardegna e avete un paio d'ore da impegnare, sarebbe un peccato trascurare questo antico gigante.
Comments