
Ultima visita: marzo 2023
Durata della visita: un'ora e mezza
Mio giudizio: 7/10
Introduzione
Praga, città dalle mille anime, porta impressa nelle sue pietre la memoria di secoli di storia e cultura. Tra le sue meraviglie meno scontate, il Vecchio Cimitero Ebraico si impone come una delle testimonianze più toccanti della presenza ebraica in città. Situato nel cuore del Josefov, l’antico ghetto ebraico, questo luogo affascina per la sua atmosfera sospesa nel tempo e per la stratificazione di storia che racconta.
La comunità ebraica di Praga: una storia millenaria
Praga è sicuramente una delle città al mondo dove la presenza della comunità ebraica ha lasciato un'impronta più sensibile. Passeggiando per Praga tutto richiama l'influenza della cultura ebraica, dal nome di Franz Kafka, che compare ovunque, nei toponimi, nei manifesti, nei negozi, alla figura del Golem, trasmutato in mascotte in vendita in vari formati nei negozi di souvenir.
La presenza ebraica a Praga è attestata fin dal X secolo, con una comunità che, tra persecuzioni e momenti di fioritura culturale, ha plasmato la storia cittadina. Nel corso dei secoli, il quartiere ebraico ha subito numerosi cambiamenti, dall’istituzione di un’area segregata nel XIII secolo alle distruzioni delle Crociate e dei pogrom. Tuttavia, in alcuni momenti, Praga è stata anche un centro di straordinario fermento culturale per la comunità ebraica. Durante il Rinascimento, il rabbino Jehuda Loew ben Bezalel, meglio noto per la leggenda del Golem, contribuì all’ascesa di Praga come uno dei principali centri di studio della Torah in Europa.
Con il passare del tempo, l’emancipazione ebraica nell’Ottocento portò alla progressiva integrazione della comunità, ma il Novecento segnò un tragico spartiacque con la persecuzione nazista e la deportazione della maggior parte degli ebrei praghesi verso i campi di sterminio.
Il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga: un luogo fuori dal tempo
Il cimitero venne istituito intorno al 1439 e fu attivo fino al 1787, quando le autorità cittadine ne vietarono l’uso per ragioni igieniche. Durante questi tre secoli, divenne l’unico luogo di sepoltura per la comunità ebraica di Praga, il che portò alla sovrapposizione delle tombe su più livelli, con stime che parlano di oltre 12.000 lapidi visibili e circa 100.000 sepolture effettive. Visitando il cimitero è quindi opportuno avere chiaro che ciò che si vede non è il risultato delle persecuzioni naziste, ma il luogo di sepoltura della comunità ebraica nel corso dei secoli di insediamento sulle rive del Danubio.
Una delle caratteristiche più sorprendenti del cimitero è la sua caotica distesa di lapidi, che sembrano emergere l’una sull’altra in un disordine suggestivo e denso di simbolismo. Questo effetto è dovuto alla necessità di riutilizzare lo spazio nel corso dei secoli: nella tradizione ebraica, infatti, non è permesso rimuovere le tombe, e per questo motivo gli strati di terra venivano sovrapposti, con la conseguente ricollocazione delle lapidi.
La vista delle lapidi iscritte in caratteri ebraici, accatastate l'una sull'altra in modo caotico, incombenti le une sulle altre, alcune collabenti, altre sbilenche, a volte coperte di muschio, altre volte consunte dagli agenti atmosferici è esteticamente suggestiva. Pur sapendo che le persone che riposano in questi luoghi non sono vittime della Shoah, è inevitabile che il pensiero corra all'Olocausto, sebbene sia un'idea storicamente errata. Al di là della suggestione estetica del luogo, tuttavia, ciò che traspare da questo luogo è una sensazione di contenimento; il motivo per cui le tombe si sono accumulate le une sulle altre è la scarsa disponibilità di spazio, la necessità di concentrare i luoghi di sepoltura in un luogo concluso circondato dai palazzi, ed è inevitabile, soprattutto in questi tempi di conflitto estremo tra il mondo arabo e quello israealiano, interpretare questo luogo come una sineddoche dell'intera popolazione ebraica (uso di proposito la parola "popolazione" per evitare qualsiasi sottotesto politico volto a qualificare o meno Israele come stato occupante e colonialista, piuttosto che come stato confinato e circondato a 360 gradi da Paesi arabi).
Tra le sepolture più significative vi è quella del rabbino Jehuda Loew, una delle figure più venerate del misticismo ebraico. La sua tomba è circondata da biglietti con preghiere e richieste, segno della persistente devozione dei fedeli. Altri personaggi illustri riposano nel cimitero, tra cui Mordechai Maisel, mecenate della comunità ebraica nel XVI secolo, e David Gans, storico e astronomo.
Il Museo Ebraico e la commemorazione delle vittime
Oltre alla visita del cimitero, un’esperienza altrettanto toccante è quella offerta dal Museo Ebraico, situato nella Sinagoga Pinkas. Qui, sulle pareti interne, sono incisi i nomi di oltre 77.000 ebrei cechi e moravi deportati nei campi di sterminio nazisti. L’effetto è profondamente commovente: ogni nome rappresenta una vita spezzata, un’esistenza cancellata dall’orrore della persecuzione. Al piano superiore, il museo ospita una straordinaria collezione di disegni realizzati dai bambini internati a Terezín. Questi disegni, spesso semplici e infantili, ma di una potenza emotiva sconvolgente, documentano la speranza, la paura e i sogni spezzati di centinaia di giovani vittime dell’Olocausto.
L’occupazione nazista e la devastazione della comunità ebraica
Con l’occupazione nazista di Praga nel 1939, la comunità ebraica subì una delle sue pagine più tragiche. Il ghetto venne smantellato e i suoi abitanti deportati nei campi di concentramento, in particolare a Terezín, che fungeva da campo di transito prima dell’invio ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio.
Nonostante la devastazione, il Vecchio Cimitero Ebraico rimase intatto, un fatto che molti interpretano come parte della macabra volontà nazista di preservare alcuni luoghi della cultura ebraica per farne in futuro un “Museo della razza estinta”. Oggi, il cimitero e il vicino Museo Ebraico rappresentano un’importantissima testimonianza del passato e un monito contro l’oblio della memoria.
Consigli pratici per la visita
Il Vecchio Cimitero Ebraico fa parte del circuito del Museo Ebraico di Praga e può essere visitato acquistando un biglietto che include anche le sinagoghe storiche della città.
Orari e accesso: Il cimitero è aperto tutti i giorni tranne il sabato e le festività ebraiche. È consigliabile controllare gli orari aggiornati sul sito ufficiale del Museo Ebraico di Praga.
Cosa portare: La visita si svolge all’aperto, quindi è bene indossare scarpe comode e, in inverno, abbigliamento caldo. Nei mesi estivi, un cappello e una bottiglia d’acqua sono utili per affrontare il caldo. Il percorso attraverso il cimitero segue un sentiero obbligato tracciato dall'ingresso fino all'uscita che viene seguito in fila indiana con gli altri visitatori.
Rispetto e comportamenti da tenere: Essendo un luogo sacro, è richiesto un abbigliamento decoroso e gli uomini devono indossare una kippah, che può essere presa in prestito all’ingresso. Fotografare è generalmente permesso, ma è bene farlo con rispetto.
Conclusione
Visitare il Vecchio Cimitero Ebraico di Praga è una tappa obbligata della visita a Praga, un luogo che in tutti i sensi fa parte integrale della città; visitare il Cimitero Ebraico significa immergersi in una storia lunga secoli di un popolo nomade, dalla storia tragica, che ha profondamente influito sulla storia e sulla cultura europea e mondiale. È un luogo che va oltre il semplice interesse turistico e la suggestione estetica dell'antico luogo di sepoltura di un popolo tormentato, stimolando una riflessione profonda sul passato e sulle tracce che esso lascia nel presente. Attraverso la contemplazione delle sue lapidi irregolari, il visitatore può percepire la stratificazione di memorie che si intrecciano tra le pietre, in un monito perenne contro l’oblio; la visita al Museo Ebraico e alla Sinagoga completano un percorso storico attraverso la cultura ebraica e la sua integrazione con la città di Praga.
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