Prima Vista Lounge - Aeroporto Marconi di Bologna: l'ennesima delusione di uno scalo inadeguato
- The Introvert Traveler
- 15 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Ultima visita: settembre 2025
Mio giudizio: 4/10
Aeroporto: Guglielmo Marconi Bologna (BLQ)
Posizione: landside primo piano
L'aeroporto di Bologna è uno scalo che frequento spesso e che non manca mai di deludermi; in una scala diversa vale quello che ho già scritto sull'aeroporto del Cairo: considerata la quantità di passeggeri serviti e l'importanza logistica dello scalo, è sconfortante la quantità di disagi e la bassa qualità del servizio; gli investimenti per adeguare la struttura alla concorrenza non mancano, ma per il momento non sembrano produrre gli effetti sperati; dal people mover di collegamento con la stazione ferroviaria, perennemente guasto, alla mancanza di parcheggi, dalla carenza di spazi e posti a sedere alla qualità del cibo (e meno male che Bologna aspira al posto di capitale del cibo in Italia...) non manca mai l'occasione per uscire da questo aeroporto con una nuova delusione.
L'ultima delusione che si è recentemente aggiunta alla lista è la nuova Prima Vista Lounge.
L'unica lounge dell'aeroporto felsineo è stata chiusa a lungo per una ristrutturazione che faceva sperare in un adeguamento del servizio; dopo circa 6 mesi di chiusura, la lounga ha finalmente riaperto sotto l'insegna Prima Vista Lounge e ho avuto l'occasione di transitarvi pochi giorni dopo l'apertura.

Comincio con il dire che mi è giunta notizia che i primi visitatori, muniti di Priority Pass, che hanno provato ad accedervi nei primissimi giorni dopo la riapertura sono stati respinti perché la convenzione non era stata riattivata tempestivamente e mi chiedo, dopo 6 mesi di chiusura, cosa ci volesse per pianificare per tempo la stipula della nuova convenzione.
Un ulteriore disagio (non imputabile alla lounge stessa ma alla gestione degli spazi aeroportuali) nasce dal fatto che l'unica lounge dell'aeroporto si trova sul lato landside e questo, almeno per me, è già un disagio, perché obbliga ad anticipare l'uscita dalla lounge per non correre il rischio di trovarsi bloccati ai controlli di sicurezza; una volta passati i controlli, ci si ritrova risucchiati dalla consueta bolgia che è lo scalo bolognese, dove già trovare un posto a sedere è una fortuna, ma ci si può scordare di lavorare o leggere un libro in tranquillità. Va detto che la nuova lounge è dotata di una fast track riservata (bisogna attraversare la lounge e procedere in fondo verso sinistra) che, almeno in occasione della mia ultima visita era completamente libera e mi ha consentito di superare i controlli in un minuto.
Appena varcata la soglia, si viene accolti da un odore sgradevole e indefinito, che nulla ha a che fare con il profumo di un ambiente curato; come ho detto, ho visitato la lounge pochi giorni dopo la riapertura e lo sgradevolissimo odore probabilmente, forse, presumibilmente era dovuto ai materiali degli arredi nuovissimi ma la mia netta sensazione è che quell'odore, più che di materiali plastici e colle per il legno fosse odore di fognatura. Probabilmente erano vere entrambe le cose e l'odore degli arredi nuovi di fabbrica si mischiava agli effluvi di un impianto sanitario non realizzato a regola d'arte. In ogni caso si è trattato di una nota stonata e persistente che ha rovinato immediatamente l’esperienza.
Gli spazi risultano male organizzati: le sedute sono disposte senza logica, con zone anguste e passaggi stretti, più simili a una sala d’attesa ferroviaria che a un ambiente premium. La prima sala alterna poltrone, completamente prive di tavolini dove appoggiare libri o piatti, a sgabelli dedicati a chi deve consumare rapidamente un pasto (e a mio giudizio per chi dispone di più tempo e vuole rilassarsi su una poltrona non è piacevole avere a pochi centimetri qualcuno che pasteggia in piedi consumando rapidamente un panino); molto spazio poi è dedicato a tavoli per 6/8 persone di cui comprenderei l'utilità in una sala riunioni, ma non in una lounge. Le cose migliorano nella sala successiva, verso cui consiglio di dirigersi ignorando la prima sala a cui si accede dall'ingresso.

Il capitolo food & beverage è persino peggiore. Appena entrato ho apprezzato la presenza di un bar, pensando che avrei potuto godere di un cappuccino preparato come si deve anziché, come spesso accade anche nelle migliori lounge, di un prodotto industriale preparato da una macchina automatica. Il cappuccino che mi è stato servito invece era imbevibile, un miscuglio di latte scadente e caffè annacquato che non reggerebbe il confronto neppure con un distributore automatico. L’offerta di cibo è scarna e di bassa qualità, ridotta a pochi prodotti confezionati e snack poco invitanti, senza alcuna cura né varietà. I croissant sono prodotti industriali dalla consistenza affine al cartone compresso

Nel complesso, la Prima Vista Lounge di Bologna non riesce a rispettare gli standard minimi che ci si aspetterebbe da un servizio a pagamento; saranno necessari alcuni miglioramenti nella gestione degli spazi e una svolta nella fornitura del cibo (e qualche revisione agli impianti sanitari?) per elevare il servizio agli standard minimi che ci si attende da un servizio premium.




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