Il Salone di Gala della Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna: un tempio barocco della conoscenza
- The Introvert Traveler
- 10 apr
- Tempo di lettura: 3 min

Ultima visita: dicembre 2021
Mio giudizio: 7/10
Durata della visita: 20 minuti
Nel cuore di Vienna, all’interno del complesso della Hofburg, si cela un luogo che non è soltanto una biblioteca, ma una dichiarazione monumentale del sapere come potere imperiale: il Prunksaal, ovvero il Salone di Gala della Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna (Österreichische Nationalbibliothek). Visitare questo spazio significa compiere un pellegrinaggio laico nel tempio barocco del libro , dove la scenografia è al servizio del sapere e ogni dettaglio architettonico e decorativo riflette una precisa visione del mondo: quella dell’Impero Asburgico nel suo pieno fulgore.

Un’architettura della magnificenza
Commissionato dall’Imperatore Carlo VI e realizzato tra il 1723 e il 1726 dall’architetto barocco Johann Bernhard Fischer von Erlach (e completato dal figlio Joseph Emanuel), il Salone di Gala è lungo 77 metri e raggiunge un’altezza di quasi 20 metri sotto la cupola centrale. Lo spazio si sviluppa secondo l’ideale barocco di armonia tra funzione e rappresentazione: non si tratta soltanto di un deposito librario, ma di una dichiarazione visiva di autorità culturale.
Al centro della sala si erge la maestosa cupola ellittica, affrescata nel 1730 da Daniel Gran con una glorificazione allegorica del casato degli Asburgo. Le immagini, dense di riferimenti mitologici e simbolici, celebrano l’Impero come garante di ordine, saggezza e fede, ribadendo il nesso tra conoscenza e potere. L’intera sala è pervasa da una luce dorata che filtra dalle finestre alte, riflettendosi sul legno scuro delle scaffalature in noce e sull’oro delle decorazioni rococò, generando un’atmosfera sacrale.
La Biblioteca Nazionale di Vienna: Un patrimonio librario imperiale
Il Salone ospita oggi circa 200.000 volumi, in gran parte appartenenti alla collezione imperiale, disposti su scaffali alti due ordini e accessibili (non ai turisti) mediante gallerie lignee che corrono lungo le pareti. Tra i fondi più prestigiosi si segnala la collezione di libri del principe Eugenio di Savoia, acquisita dopo la sua morte nel 1736, che da sola costituisce una miniera di testi rari e preziosi, soprattutto nelle scienze, nella filosofia e nella storia militare.
Particolare rilievo assume anche la collezione di incunaboli e manoscritti medievali, molti dei quali miniati, non esposti ma conservati nel caveau della biblioteca.

Tra simbologia imperiale e culto del libro
Il Prunksaal incarna una visione del mondo in cui il libro è strumento e simbolo di legittimazione politica. Non è un caso che al centro della sala, sotto la cupola, troneggi la statua di Carlo VI, rappresentato come imperatore romano, tra Virtù e Sapienza. È il cuore ideologico della biblioteca, da cui si dipana un universo librario che è tanto mappa del sapere quanto specchio dell’ordine imperiale.
In questo senso, il Salone può essere letto anche come una “biblioteca di rappresentanza” — una Wunderkammer del libro — concepita per impressionare ambasciatori, dignitari e ospiti stranieri, e solo secondariamente come luogo di studio. Ma è proprio questa sua natura performativa che lo rende, oggi, una delle più sublimi celebrazioni architettoniche della cultura scritta in Europa.
Una destinazione per bibliofili e viaggiatori dell’anima
Per l’erudito, il collezionista o il semplice amante del libro, il Salone di Gala è una tappa imprescindibile. Non tanto per il numero di volumi posseduti, quanto per il modo in cui il libro vi è celebrato: come oggetto fisico, simbolico e spirituale. L'unico rammarico è che, rispetto ad altre biblioteche storiche i libri sono ancor più inaccessibili; la distanza imposta dagli scaffali è tale da non riuscire a consultare nemmeno i titoli sui dorsi e la visita si riduce più che altro all'ammirata contemplazione del luogo.
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