Ultima visita: gennaio 2025
Mio giudizio: DA VEDERE
Perché visitarla: per Klimt, e se siete amanti dell'arte viennese di inizio '900, per la qualità sensazionale di tutte le opere esposte
Durata della visita: un paio d'ore, prendendosi tutto il tempo necessario per gustare con calma tutta la collezione
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Nel cuore pulsante di New York, all'angolo tra la Fifth Avenue e la 86th Street, nel pieno del "Museum Mile", sorge un gioiello nascosto che trasporta i visitatori direttamente nell'eleganza e nel fascino della Vienna di inizio Novecento: la Neue Galerie. Questo museo, dedicato all'arte tedesca e austriaca del primo Novecento, offre un'esperienza unica che fonde arte, design e cultura in un ambiente intimo e raffinato.
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Un Angolo di Vienna a New York
Appena varcata la soglia della Neue Galerie, si viene immediatamente avvolti dall'atmosfera sofisticata tipica dei salotti viennesi dell'epoca. Gli interni del museo sono un omaggio allo stile della Wiener Werkstätte, il celebre laboratorio viennese fondato da Josef Hoffmann e Koloman Moser, che mirava a unire arte e artigianato in oggetti di uso quotidiano. Gli arredi, le decorazioni e persino l'illuminazione riflettono l'estetica pulita ed elegante di questo movimento, creando un ambiente che celebra l'armonia tra forma e funzione. L'effetto non potrebbe essere più sorprendente: là fuori ci sono il palazzo del Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright, Central Park e, a pochi metri, l'austera facciata del Metropolitan Museum, il non plus ultra della raffinatezza newyorkese d'antan; varcate la soglia e vi trovate catapultati in un ambiente che sembra uscito direttamente dal Museo Belvedere o dal Mak o dall'Albertina di Vienna: mobili di design, scale a chiocciola, pavimenti in marmo bicromo, gusto e ricchezza ovunque si volga lo sguardo.
La Mostra "Egon Schiele: Living Landscapes"
Al momento della mia visita, la Neue Galerie ospitava una mostra temporanea intitolata "Egon Schiele: Living Landscapes", aperta fino al 13 gennaio 2025, una mostra magnifica che esponeva molti quadri di altissima qualità provenienti da collezioni private e difficilmente accessibili in altre occasioni; in generale la Neue Galerie ospita con frequenza mostre di altissimo livello e così come io, in visita a New York, mi sono casualmente imbattuto in una mostra strepitosa e del tutto imprevista, le probabilità che in occasione della vostra visita la Neue Galerie vi stupisca con qualche mostra di alto livello sono prossime alla certezza.
Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I di Gustav Klimt
Tra i capolavori esposti, spicca il celebre "Ritratto di Adele Bloch-Bauer I" di Gustav Klimt, noto anche come "La Dama in Oro".
Realizzato da Gustav Klimt nel 1907, è senza dubbio una delle opere più iconiche dell'arte del XX secolo e di tutta la produzione di Klimt. Questo dipinto, conosciuto anche come La Dama in Oro, rappresenta il culmine del cosiddetto "periodo dorato" dell'artista viennese, in cui l'influenza dei mosaici bizantini si fonde con la sensualità e il simbolismo dell’epoca. È un'opera che incanta per la sua bellezza visiva e affascina per la sua storia travagliata, che la rende emblematica del dramma dell'arte spoliata durante il Nazismo.
Il primo aspetto che colpisce osservando il ritratto è la sua straordinaria luminosità. Klimt, influenzato dai mosaici dorati della Basilica di San Marco a Venezia e della Cappella Palatina di Palermo, sviluppò una tecnica che combinava foglia d’oro, pittura a olio e dettagli minuziosi per creare un effetto quasi mistico. Adele Bloch-Bauer, l’unica donna ritratta due volte da Klimt, emerge da uno sfondo quasi astratto, interamente ricoperto d’oro e decorato con motivi geometrici ed elementi di ispirazione giapponese.
La fusione tra figura e sfondo è perfetta: il corpo di Adele sembra dissolversi nel manto dorato, perdendosi in una trama decorativa di cerchi, spirali e rettangoli. Tuttavia, il volto e le mani della donna sono resi con una delicatezza straordinaria, enfatizzando la sua presenza umana e la sua eleganza aristocratica. La sua espressione enigmatica, quasi malinconica, aggiunge un senso di mistero all’opera, suggerendo che dietro la magnificenza dell’oro si cela un’anima complessa.
Adele Bloch-Bauer non era solo una ricca aristocratica viennese, ma una figura centrale nel fermento culturale della Vienna fin de siècle. Moglie di Ferdinand Bloch-Bauer, un importante industriale e mecenate dell’arte, Adele fu una delle poche donne dell’epoca ad avere un proprio salotto letterario, frequentato da artisti e intellettuali. Il suo legame con Klimt è oggetto di speculazioni: alcuni sostengono che fossero amanti, altri vedono nella loro relazione un’intesa puramente artistica.
Questo ritratto, commissionato dal marito di Adele, fu concepito come un omaggio alla sua bellezza e al suo status sociale, ma anche come un tributo alla sua intelligenza e al suo spirito raffinato. Lo sguardo della donna, al tempo stesso fiero e distante, sembra comunicare una consapevolezza profonda della propria importanza.
Dopo l’Anschluss del 1938, il regime nazista confiscò il dipinto e altre opere appartenenti alla famiglia Bloch-Bauer, di origine ebraica. Per anni, il ritratto fu esposto alla Galleria del Belvedere di Vienna come una delle opere più rappresentative dell'arte austriaca. Tuttavia, dopo un lungo contenzioso legale, nel 2006 il dipinto fu restituito a Maria Altmann, nipote di Adele, in seguito a una storica battaglia legale contro lo Stato austriaco. Poco dopo, l’opera fu acquistata per 135 milioni di dollari dal magnate Ronald Lauder e divenne il fiore all’occhiello della Neue Galerie di New York, dove oggi è esposta.
L'opera di Klimt (non l'unica esposta alla Neue Galerie, ma indubbiamente quella di maggior pregio tra opere di altissimo livello) è la punta di diamante di una piccola collezione di opere magnifiche (da Franz Marc a Kandinsky, da Kokoschka a Paul Klee) che collocano la Neue Galerie in cima ai musei che ogni appassionato di arte moderna in visita a New York non può non visitare.
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I Mobili di Josef Hoffmann e Koloman Moser
La collezione permanente del museo vanta anche una selezione di mobili disegnati da Josef Hoffmann e Koloman Moser, i fondatori della Wiener Werkstätte. Questi pezzi, caratterizzati da linee geometriche pulite e una funzionalità estetica, riflettono l'impegno dei designer nel creare oggetti che fossero sia belli che pratici. L'attenzione ai dettagli e la maestria artigianale sono evidenti in ogni elemento, dai motivi intarsiati alle finiture impeccabili e se avete visitato e amato Vienna e i suoi musei non potrete che sussultare nel ritrovare a New York alcuni dei più bei prodotti del gusto viennese.
Un Rifugio Dopo una Visita Deludente al Guggenheim
Per coloro che potrebbero sentirsi delusi dopo una visita al vicino Guggenheim Museum (la cui collezione, a mio giudizio, non è all'altezza della fama del museo e del palazzo che lo ospita), la Neue Galerie offre un'esperienza rinvigorente. La cura con cui sono allestite le esposizioni, l'atmosfera intima e l'altissima qualità delle opere esposte rendono questo museo una tappa imperdibile per gli amanti dell'arte. Ogni sala invita alla contemplazione e offre una visione approfondita dell'arte e della cultura viennese e tedesca del primo Novecento.
La Neue Galerie e il Guggenheim sono a meno di un minuto di distanza l'uno dall'altra e la visita congiunta dei due musei è un modo perfetto di impiegare una mezza giornata newyorkese dedicata all'arte.
Perchè visitare la Neue Galerie
La Neue Galerie non è solo un museo, ma un viaggio nel tempo che permette di immergersi nell'eleganza e nella raffinatezza della Vienna di inizio Novecento. Dalla magnificenza del "Ritratto di Adele Bloch-Bauer I" di Klimt, ai mobili impeccabilmente disegnati da Hoffmann e Moser, fino alla scoperta delle opere paesaggistiche di Schiele, ogni elemento contribuisce a creare un'esperienza culturale unica nel cuore di New York. Una visita alla Neue Galerie è un modo perfetto per arricchire la propria giornata e riscoprire la bellezza dell'arte e del design viennese.
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