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Top of the Rock: il punto panoramico perfetto su Manhattan

Immagine del redattore: The Introvert TravelerThe Introvert Traveler

Aggiornamento: 11 ore fa

Top of the Rock Manhattan

Ultima visita: gennaio 2025

Durata della visita: da una a due ore

Mio giudizio: 9/10


New York è una città che si sviluppa verticalmente, un organismo urbano che ha fatto dell’ascensione architettonica una delle sue cifre distintive. Il Top of the Rock, la terrazza panoramica del Rockefeller Center, offre uno dei migliori punti di osservazione per comprendere la struttura e l’evoluzione della skyline di Manhattan.

La posizione del Rockefeller Center è strategica: situato tra la 5th e la 6th Avenue, nel cuore di Midtown, offre un punto di vista che altre osservazioni, come quella dell’Empire State Building o del One World Observatory, non garantiscono. Qui, infatti, lo sguardo può spaziare senza ostacoli verso sud, con la vista perfetta dell’Empire State Building, il Chrysler Building e, in lontananza, il distretto finanziario con il suo grattacielo più recente, il One World Trade Center. Guardando a nord, invece, la vista si apre su Central Park, il polmone verde della città, un contrasto netto con la densità dell’edificazione circostante.

L’esperienza non è solo visiva: dal Top of the Rock è possibile leggere la storia urbanistica di New York. Si percepisce la griglia ortogonale della città, un principio regolatore che ha definito l’espansione di Manhattan già dai primi anni dell’Ottocento, e si possono identificare i diversi periodi costruttivi, dall’Art Déco degli anni ‘30 (perfettamente rappresentato proprio dall’Empire State Building e dal Chrysler) al modernismo razionalista e al vetro-acciaio delle torri più recenti.


La spettacolarizzazione della visita: esperienza o mero consumo?

Salire al Top of the Rock è un’esperienza che inizia molto prima di mettere piede sulla terrazza. Il percorso per raggiungere la sommità è curato nei minimi dettagli per essere un prodotto perfettamente confezionato ad alto tasso commerciale: dopo l'ingresso si viene incanalati verso una sala cinema dove viene proeittato un video un po' cafone in cui si tesse l'apologia di John D. Rockefeller e del suo ruolo nella storia di New York, storia di cui gli stessi visitatori entrano asseritamente a far parte con la visita al Top of the Rock; effetti luminosi e ascensori ultraveloci trasformano un semplice passaggio in una performance in stile Disneyland. Arrivati al primo dei tre punti di osservazione, la sceneggiata spremi-turisti prosegue con il set fotografico dove chiunque può farsi fotografare su una finta putrella replicando la celeberrima foto scattata agli operai durante la costruzione dell'edificio, sminuendo un’icona del lavoro operaio e dell’epopea delle costruzioni negli anni ‘30 in una semplice trovata commerciale.


Lunch atop a skyscraper

Top of the Rock Manhattan

Ma il vero culmine della sfrenata strategia commerciale è l’opzione di pagare un corposo extra (se non ricordo male altri 25 dollari) per accedere a un'ultima piattaforma idrualica che porta i visitatori dieci metri più in alto rispetto all’ultimo piano del grattacielo, una differenza quasi impercettibile nella visuale, ma sufficiente per generare un ulteriore incasso solleticando nei turisti l'istinto alla spesa distintiva.

Si ha la sensazione di un turismo sempre più standardizzato, dove l’esperienza autentica cede il passo a un consumo superficiale e fotogenico, progettato per soddisfare la bulimia visiva dei social network.


Top of the Rock Manhattan

Ma un bagno di turismo di massa è il prezzo da pagare per godere di questa esperienza, perché non appena si arriva in cima e Manhattan si manifesta davanti agli occhi in tutta la propria iconica magnificenza, gli occhi si sgranano e il fiato scarseggia. La prospettiva di New York dall'alto è letteralmente sbalorditiva; si ha nettamente la percezione di essere giunti al centro del mondo, dove idealmente ogni persona del mondo ha cercato di ritagliare il proprio spazio sopperendo alla costruzione fisica del territorio disponibile e sviluppando la città in verticale, dando sfogo alla brama del cielo. Ogni grattacielo è un gigante di acciaio, vetro, pietra e cemento ed è lì, davanti agli occhi, a esibirsi in uno scontro tra titani alla magnificenza.

In un unico colpo d'occhio si svolge, nei diversi stili dei palazzi, tutta la storia della città, dagli eleganti edifici della fine del XIX secolo, ai prodigi art-deco, ai modernissimi pinnacoli di cristallo; le sfumatre di colore, dalle varie tonalità di grigio, al nero al crema, ricordano un quadro di Pollock; il profilo disegnato dai vertici dei palazzi, alcuni più alti, altri più bassi, alcuni più prossimi altri più distanti, ricorda l'andamento altalenante degli utili di una società del distretto finanziario prima, durante e dopo la grande crisi del '29, o lo spartito per clarinetto di Gershwin nella rapsodia in blu, che partendo dalle note più basse si impenna fino alle note più acute per poi discendere nuovamente tutta la scala, o ancora una Mont Saint Michel pagana e postmoderna che emerge dalle acque durante l'alta marea oltre che, ovviamente l'immortale set dell'epilogo della favola di King Kong e Fay Wray circondati dai biplani, la grande metafora del progresso umano che ha il sopravvento sulla natura selvaggia, più che mai puntuale qui, in una terra che deve essere apparsa di una bellezza primordiale e struggente ai primi coloni che la videro intatta, e che oggi è l'epitome dell'urbanizzazione umana.

E' una immagine di totale magnificenza e prosperità che anche l'eccesso di cui è espressione cede il passo alla potenza estetica. E l'insofferenza verso il consumismo sfrenato e il turismo di massa si dissolve dinnanzi a tanto stupore.

Top of the Rock Manhattan

Consigli per la visita al Top of the Rock a Manhattan

  • Orari migliori: Per evitare le folle e godere della luce migliore, il tramonto è il momento ideale. Tuttavia, è anche l’orario più affollato, quindi prenotare in anticipo è fondamentale. La mattina presto offre un’alternativa più tranquilla, ma solo nei mesi invernali gli orari di luce più suggestiva coincidono con il momento di apertura al pubblico.

  • Salire subito all'ultima terrazza: appena usciti dall'ascensore sarete rapiti dalla vista spettacolare e naturalmente portati a sostare a lungo per godere dell'iconica visuale; resistete alla tentazione e salite direttamente all'ultima terrazza dove la prospettiva è decisamente migliore e la vista è più libera e meno ostruita dai pannelli di vetro (particolarmente fastidiosi in caso di pioggia).

  • Acquistare i biglietti online: Permette di risparmiare tempo ed evitare le code spesso lunghissime (la coda per me è stata però brevissima prenotando l'ingresso di prima mattina al momento dell'apertura). I biglietti per il Top of the Rock sono disponibili anche su Tiqets. dove è possibile anche acquistare un biglietto cumulativo con il MOMA (RockMoma) risparmiando 10$ a persona.

  • Confronto con l'Empire State Building? Ritengo che la vista dal Top of the Rock sia di gran lunga la migliore, proprio perché consente di includere nella vista anche i due grattacieli più iconici della skyline di Manhattan, vale a dire il Chrysler e l'Empire State Building, che ovviamente non si vede dallo stesso Empire...

  • Evitare gli extra inutili: Il biglietto base è sufficiente per godersi la vista senza bisogno dell’ascensore aggiuntivo o delle foto preconfezionate.

  • Non limitarsi alla terrazza: Il Rockefeller Center ha una storia architettonica e urbanistica notevole, con opere d’arte e dettagli Art Déco di grande valore, che meritano un’esplorazione più approfondita.







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