Dove mangiare frutti di mare a New York: Fulton Fish Bar – Pier 17
- The Introvert Traveler
- 23 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min

Ultima visita: dicembre 2024
Mio giudizio: 9/10
Prezzo: €€€€/€€€€€
Cucina: pesce e frutti di mare
Il Pier 17 è uno dei fulcri più moderni e scenografici della zona di South Street Seaport, a Lower Manhattan. Completamente rinnovato negli ultimi anni, è oggi un elegante complesso sul waterfront che combina ristoranti di alto livello, cocktail bar panoramici, negozi, spazi culturali e una delle terrazze più spettacolari della città, con vista diretta sul Brooklyn Bridge e sull’East River. Per capirci, siamo a due passi dal distretto finanziario e questo è uno dei posti dove i cittadini più ricchi di New York vengono per fare un aperitivo o un pranzo di lavoro; non è quindi un posto per backpackers, ma come dirò subito, non è neanche così esclusivo come si potrebbe pensare. Quello che si trova al Pier 17 non è fine dining, ma non è nemmeno la solita seafood shack turistica: si colloca in quella fascia medio-alta dove si mangia bene, senza fronzoli e senza delusioni spendendo (compatibilmente con i prezzi di lower Manhattan) un prezzo ragionevole.
Ambiente
La location è stata recentemente ristrutturata ed è piuttosto scintillante; ho letto che sono state spese cifre astronomiche per la ristrutturazione, cifre che stento a credere siano vere, ma in ogni caso ogni dollaro speso si vede tutto; lo stile può piacere o meno, ma è evidente che l'intento era realizzare un luogo di pregio che potesse accogliere i frequentatori abituali di lower Manhattan. Le vetrate affacciano sull’East River e sul ponte, e nelle giornate limpide il panorama è uno spettacolo.
La cucina
Il menu dei crudi è abbastanza prevedibile: ostriche, capesante, gamberi, cozze, aragosta. Quello che mi stupisce, sono i prezzi decisamente ragionevoli per un oyster bar nel distretto finanziario di Manhattan. Non mi sarei meravigliato di trovare ostriche a 10 dollari l'una, ma 4 dollari è letteralmente il minimo che mi aspettassi.
Parto con scetticismo dovuto a un mio pregiudizio: le ostriche dell'Atlantico non possono competere in nessun modo con quelle europee (non dico con quelle di Cancale, che sarebbe inclemente, ma nemmeno con quelle della Sardegna, per citare un ottimo prodotto di nicchia); in generale resto convinto che il mio pregiudizio abbia delle solide basi, ma le ostriche del Fulton bar che, mi viene detto, provengono da vari luoghi lungo la costa est degli Stati Uniti, sorprendono ogni mia aspettativa, in particolare per quanto riguarda la sapidità, che nella mia episodica esperienza spesso manca ai prodotti atlantici.
Proseguiamo con la capasanta con alga kombu e shiso, che ancora una volta contro le mie aspettative, supera le ostriche: servita con alba kombu e shiso e una spruzzata d'olio si dimostra un pezzo di bravura nel valorizzare un prodotto freschissimo e di qualità con pochi tocchi minimalisti; il risultato esalta la freschezza e i sapori marini aggiungendo un lieve tocco agrumato. Ne mangerei 10 ma bisogna contenersi...
Il rosti croccante con salmone affumicato, caviale e yogurt al cetriolo è il colpo di grazia; lo porto alla bocca, addento la prima porzione e sono naturalmente portato a chiudere gli occhi e a esitare per godermi quell'armonia di sapori di mare, apparentemente scontata ma per nulla banale; si dirà che servire un piatto di salmone di qualità e caviale equivale a vincere facile, ma non è così scontato. Il sapore del salmone e del caviale non si sposano necessariamente; spesso poi in contesti simili viene servito caviale di infima qualità che si fa sopraffare dal sapore del salmone. Credo che in questo caso il segreto sia lo yogurt al cetriolo, che conferisce con sapiente equilibrio la giusta acidità, legando perfettamente i due sapori e rendendo ulteriormente succoso il piatto. Magnifico.
A questo punto, dopo tante conferme, è inevitabile concedersi anche l'aragosta con il burro fuso (inevitabile, oddio, non è che le ordini il medico, ma quando hai fatto 30...). Ed è un trionfo. L'aragosta è un mio tormento: in un'occasione, in vita mia, ho mangiato un'aragosta di grande qualità e quel gusto mi è rimasto impresso nella memoria ed è diventato una mia passione, costringendomi, da allora, a farmi bidonare con prodotti scadenti e insapori ogni volta che vedo "aragosta" scritto su un menu. Qui, per la seconda volta in vita mia, sono riuscito a consumare un'aragosta degna di tale nome: cotta alla perfezione, morbida, saporitissima, succulenta (a maggior ragione con il burro fuso...).

Servizio
Personale giovane, rapido, molto abituato al flusso turistico ma senza superficialità. L’organizzazione è efficiente: non si aspetta troppo, anche nelle fasce di maggior affluenza. Dovendo cercare un difetto, forse un po' troppa freddezza, che a tratti pare sussiego.
Prezzi
Siamo a South Street Seaport, nel nuovo Pier 17, con vista sul Brooklyn Bridge: inevitabilmente i prezzi rispecchiano la zona. Non economici, ma più onesti di quanto ci si aspetterebbe per la location. La qualità del pesce e la freschezza del crudo giustificano ampiamente la spesa e come ho detto, oserei quasi definire i prezzi "economici" considerate le circostanze.
In sintesi
Non si può chiedere di meglio. Temevo di spendere una cifra esagerata per mangiare cibo scadente, come accade ad esempio in tanti locali milanesi à la page, e invece ho ricevuto la massima qualità desiderabile al prezzo che ci si può legittimamente attendere a lower Manhattan. Se siete a New York e volete mangiare pesce crudo, questo è il posto dove venire, non l'Oyster Bar di Grand Central Station.














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