Questo è un blog di viaggi. Ma è anche un blog sull'Italia. Ed è anche un blog sul diving.
Cazzeggiando su Facebook mi sono imbattuto su alcune foto decisamente inerenti sia all'Italia che al diving. Ma non si tratta di immersioni in acque limpide tra cernie e ricciole.
Oggi dedico un po' di spazio a degli eroi sconosciuti. Preparatevi ad applaudire i Gondolieri Sommozzatori Volontari di Venezia, veri paladini dell’ambiente lagunare.
Venezia e i suoi canali: un tappeto d’acqua o una discarica sommersa?
Venezia, città da cartolina, è un gioiello galleggiante che incanta milioni di turisti ogni anno. Cosa c'è di più tipicamente italiano di Venezia, nell'immaginario di miliardi di persone? Ma c’è un lato oscuro sotto la superficie dei suoi canali. Mentre ci perdiamo tra le romantiche gondole, nei fondali giacciono i resti di anni di incuria: bottiglie di plastica, pneumatici, carrelli della spesa, sanitari, lavatrici... per non parlare di fango, pantegane, batteri e vibrioni.
Ed è qui che entrano in scena i nostri eroi: i Gondolieri Sommozzatori Volontari. Questi intrepidi paladini si tuffano senza esitazione in acque che, diciamolo, hanno una visibilità che farebbe sembrare un cappuccino meno torbido. Lo fanno per amore della loro città e per restituire ai canali veneziani e al mondo intero un po’ della loro originaria dignità.
Perché immergersi nei canali di Venezia non è roba per sub dilettanti
Dimenticatevi i panorami sottomarini da rivista. Immergersi nei canali di Venezia significa affrontare sfide che farebbero rabbrividire persino il più esperto dei subacquei.
Visibilità prossima allo zero
Quando diciamo che l’acqua dei canali veneziani è "opaca", non stiamo scherzando. È un mondo dove "vedere" è più una speranza che una realtà. I sommozzatori si affidano più al tatto che alla vista, cercando di distinguere un pezzo di tubo arrugginito da un'antenna TV sommersa.
Un’aroma… inconfondibile
Gli odori di Venezia al livello del suolo sono parte del fascino della città. Ma immergersi nei canali significa affrontare aromi amplificati e intensificati. Una vera prova per narici e stomaci.
Oggetti improbabili e pericolosi
Ogni immersione è una sorpresa. Gli oggetti che si possono trovare sul fondo spaziano da sedie a sdraio a carrelli per la spesa, fino a motociclette e sanitari. Uno dei ritrovamenti più eclatanti? Un motore da barca sommerso, come se fosse un souvenir dimenticato dal tempo.
Chi sono i Gondolieri Sommozzatori?
Nati nel 2019, i Gondolieri Sommozzatori Volontari sono un gruppo di autentici veneziani che, tra una vogata e l’altra, hanno deciso di mettere la muta per fare qualcosa di concreto per la loro città. Stefano Vio, il fondatore del gruppo, ha avuto l’illuminazione durante un’immersione nel Mar Rosso, quando ha visto degli stivali di gomma intatti in un relitto della Seconda Guerra Mondiale. “Se questi rifiuti resistono per decenni, cosa sta accadendo sotto casa nostra?”, si è chiesto. Ed è così che è nata l’idea di trasformare i gondolieri in subacquei.
Oggi il gruppo conta numerosi membri, tra cui sommozzatori esperti e staff tecnico. Ogni immersione è un’operazione complessa che richiede pianificazione, collaborazione e un gran senso dell’umorismo.
Operazioni di pulizia: un lavoro di squadra
Le immersioni avvengono in diverse zone di Venezia, spesso nei canali più trafficati e meno accessibili. Ogni operazione si trasforma in una vera e propria caccia al tesoro, anche se il "tesoro" è più simile a un cumulo di rifiuti.
Ad esempio, durante un’immersione nel Rio della Misericordia, i sommozzatori hanno recuperato oltre 800 chili di rifiuti, tra cui bottiglie, biciclette e, ovviamente, il classico pneumatico. Ogni immersione termina con una “sfilata” dei rifiuti recuperati, esposti sul molo come un monito per chiunque consideri i canali una discarica.
Il lato umoristico della missione
Nonostante le difficoltà, i Gondolieri Sommozzatori affrontano ogni immersione con spirito positivo e una buona dose di ironia. “Quando trovi un sanitario sommerso, non puoi fare a meno di chiederti come ci sia arrivato. È caduto da un trasloco? Oppure qualcuno ha deciso che era l'arredo perfetto per un pesce?” racconta uno dei volontari.
Perché dobbiamo ringraziarli
Scherzi a parte, l’impegno di questi sommozzatori volontari è straordinario. Ogni immersione non è solo un gesto d’amore per Venezia, ma un atto di responsabilità ambientale che dovrebbe ispirarci tutti.
Ogni bottiglia recuperata, ogni pneumatico rimosso è un passo verso un ecosistema lagunare più sano. Senza di loro, i canali veneziani rischierebbero di trasformarsi in una discarica sommersa, con conseguenze devastanti per la fauna marina e per la bellezza della città.
Come possiamo supportarli?
Se volete sostenere i Gondolieri Sommozzatori, ci sono diversi modi per farlo:
Donazioni: Anche una piccola somma può aiutare a coprire i costi delle attrezzature e della logistica.
Volontariato: Se siete subacquei certificati e volete mettervi alla prova, potete offrirvi come volontari.
Diffusione del messaggio: Parlate di loro, condividete i loro successi sui social e sensibilizzate chi vi circonda sull’importanza della salvaguardia ambientale.
Un futuro più pulito per Venezia
Grazie ai Gondolieri Sommozzatori Volontari, il futuro dei canali veneziani è un po’ più luminoso... o almeno, un po’ meno pieno di elettrodomestici sommersi. Il loro lavoro non è solo un atto di amore per la loro città, ma un esempio potente di come ognuno di noi può fare la differenza.
Quindi, la prossima volta che vi troverete a Venezia, mentre navigate lungo i suoi romantici canali, ricordatevi di guardare sotto la superficie. Non solo per immaginare il mondo sommerso, ma per pensare agli eroi che, senza clamore, rendono questa città un posto migliore.
E se mai vi sentirete chiamati a seguire il loro esempio, ricordate: il mondo non ha bisogno solo di sub che esplorano le meraviglie sottomarine. Ha bisogno anche di sub che raccolgono quei resti dimenticati che le oscurano.
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