Il Thistlegorm: storia di una nave, del suo tragico destino e del più famoso relitto del mondo
- The Introvert Traveler
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 9 min

Dove: Egitto, Mar Rosso, 40 chilometri a ovest di Sharm el-Sheikh
Mio giudizio: 9/10
Profondità: 30 metri
Difficoltà: media
Il SS Thistlegorm era un mercantile britannico della compagnia Albyn Line, varato nel 1940 e lungo oltre 126 metri. Costruito per il trasporto merci, fu subito requisita dalla Royal Navy per le esigenze belliche durante la Seconda Guerra Mondiale; subito dopo l'arruolamento, il Thistlegorm fu munito di due cannoni antiaerei da 4.7 pollici.
La sua ultima missione, partita da Glasgow il 2 giugno 1941, aveva come obiettivo la consegna di rifornimenti strategici alle truppe britanniche in Nord Africa, passando per il Capo di Buona Speranza e risalendo il Mar Rosso fino a Suez.
A bordo del Thistlegorm si trovava un vero e proprio condensato del tempo di guerra: motociclette BSA e Norton, camion Bedford, fucili Lee-Enfield, carri armati leggeri Bren Gun Carrier, stivali militari, ali di aereo di ricambio, perfino proiettili antiaerei e due locomotive! Dopo settimane di navigazione, l’unità si ancorò nella rada di Sha’ab Ali, a nord di Hurghada, insieme a molte altre navi, in attesa che il porto di Suez, il cui accesso era momentaneamente bloccato, fosse riaperto.
Ma la notte tra il 5 e il 6 ottobre 1941 fu fatale: un bombardiere Heinkel He-111 della Luftwaffe, diretto verso Creta al rientro da una missione nel corso della quale non aveva trovato il proprio bersaglio, avvistato il Thistlegorm alla fonda, decise di scaricare il proprio carico sul mercantile (l più grande tra le navi alla fonda), colpendo in pieno il deposito di munizioni a poppa.
Il bombardiere era in fase di rientro e proveniva dalla direzione opposta da quella da cui erano attesi eventuali attacchi e la contraerea non riuscì ad attivarsi per tempo vedendo il bombardiere in arrivo a bassa quota.
L’esplosione fu catastrofica, al punto da proiettare in aria le due locomotive che erano state imbarcate sul pont. La nave affondò in pochi minuti, portando con sé nove marinai e danni collaterali ad altre imbarcazioni vicine, come la SS Sea Star; fortunatamente, 32 membri dell'equipaggio riuscirono a salvarsi perché a causa dell'insopportabile caldo nei ponti inferiori avevano trasferito all'esterno le proprie cuccette e poterono tuffarsi in mare vedendo il bombardiere avvicinarsi.

Il ritrovamento dimenticato: Cousteau e Il mondo del silenzio
Per oltre un decennio il Thistlegorm fu "dimenticato", per lo meno dal grande pubblico (in realtà la posizione del relitto era già segnalata sulle mappe dell'ammiragliato già dal 1948). Il Mar Rosso non era ancora meta di turismo subacqueo, e il relitto era più che altro una curiosità militare. Fu Jacques-Yves Cousteau, il pioniere della subacquea moderna, a riscoprire il sito nel 1956 durante una spedizione a bordo della sua nave-laboratorio Calypso e a renderlo popolare.
Nel film-documentario Il mondo del silenzio (Le Monde du Silence), vincitore della Palma d’Oro a Cannes e dell’Oscar al miglior documentario, Cousteau narra il ritrovamento del Thistlegorm;
All’epoca Cousteau registrò anche i numeri di serie dei veicoli e dei mezzi a bordo, riportando parte della storia dell’affondamento; Cousteau mostrò un relitto pressoché intatto, con ancora le stoviglie di bordo, le bussole e la campana con inciso il nome della nave.
A partire dagli anni '90 il sito venne riscoperto dai centri diving egiziani e tornò alla luce come uno dei più spettacolari relitti del mondo e come una delle immersioni più famose in generale.
Come arrivarci: logistica e punti di accesso
Il Thistlegorm giace a circa 40 km a ovest di Sharm el-Sheikh, nell’area chiamata Sha’ab Ali, su un fondale tra i 30 e i 32 metri. Le opzioni per raggiungerlo sono due:
Crociera subacquea (liveaboard): è la modalità consigliata per immergersi con calma e nelle migliori condizioni; visitare il Thistlegorm con una crociera consente di effettuare fino a 4 immersioni al giorno sul relitto, approfittando di immersioni all’alba prima dell’arrivo dei diving boat giornalieri da Sharm el-Sheikh, fino alle immersioni notturne dopo il tramonto; 4 immersioni sono inoltre necessarie per visitare integralmente il relitto. Molti operatori propongono itinerari Northern Wrecks and Reefs che includono Abu Nuhas, Ras Mohammed e il Thistlegorm; queste crociere sono quanto di meglio un appassionato di relitti possa desiderare, comprendendo nel programma, in una sola settimana, numerosi celebri relitti come il Dunraven, il Giannis D, il Chrisoula K.
Escursione giornaliera (daytrip): partenza alle 4 del mattino da Sharm el-Sheikh, navigazione di circa 3 ore, due immersioni consecutive sul relitto, rientro nel pomeriggio. È più faticosa e meno indicata per i fotografi o per chi vuole esplorare in profondità.
Condizioni di immersione: bellezza, rischio, attenzione
Il relitto poggia in posizione di navigazione, ben conservato, con numerosi accessi e penetrazioni possibili.
Come regola di massima valgono le seguenti considerazioni:
Corrente: spesso moderata-forte, soprattutto in risalita.
Visibilità: generalmente buona (20–30 m), ma può calare per effetto delle barche sovrastanti o delle maree.
Temperatura: 21–29°C a seconda della stagione. In inverno può servire una muta da 5mm.
Sicurezza: profondità massima di poco oltre i 30 metri → immersione deco limit o con nitrox. Per penetrazioni è obbligatoria una torcia e altrettanto consigliato un corso di specialità relitti o intro-to-tech.
Quelle sopra sono le indicazioni che si trovano mediamente sui siti dei diving che offrono le immersioni sul Thistlegorm tra i propri servizi. Prima di immergermi sul Thistlegorm avevo anche letto approfonditamente sui social e sui forum di subacquea numerose discussioni sulle caratteristiche dell'immersione, leggendo anche numerosi resoconti allarmanti di subacquei trascinati in lontananza dalle forti correnti e di condizioni di immersione pericolose dovute alle numerose barche in movimento sopra al relitto.
La mia esperienza non è stata così traumatica, al contrario...
L'immersione sul Thistlegorm avviene tipicamente trascinandosi lungo la fune che ormeggia la crociera al relitto; questo fa sì che anche in condizioni di forte corrente la discesa e la risalita siano piuttosto agevoli. A tal proposito vorrei raccontare un aneddoto; quando ho visitato il Thistlegorm, la quarta immersione della giornata è stata, ovviamente, una notturna; al momento del briefing siamo stati informati che la corrente era straordinariamente cresciuta rispetto alle immersioni del giorno e siamo stati invitati a immergerci solo se estremamente motivati e sicuri delle proprie capacità; "appena entrate in acqua aggrappate subito la cima, o in pochi secondi sarete dispersi". Dopo queste premesse decidemmo di immergerci solo in 6, di 24 subacquei a bordo, mentre gli altri 18 declinarono di buon grado la possibilità di immergersi. Tra i 6 a immergersi c'erano un ufficiale della marina britannica che era in vacanza con il proprio figlio di 16 anni che aveva 15 immersioni in tutto nel proprio logbook; può essere che il papà inglese sia stato un po' avventato nel portare il proprio inesperto figlio in acqua in tali condizioni annunciate, ma l'immersione si è svolta in totale tranquillità, in nessun momento ho avuto la sensazione che la corrente fosse così travolgente e alla fine è stata una delle più belle immersioni notturne che io abbia mai fatto; devo concludere che anche quella che le guide locali considerano una corrente fortissima non è nulla che non si possa gestire con un buon assetto e un po' di accortezza.
Il relitto giace su un fondale sabbioso di 30 metri in una zona esposta alle correnti, ciò comporta che la visibilità non sia sempre il massimo perché quando cresce la corrente si alza anche del sedimento che riduce notevolmente la sensibilità; nelle 4 immersioni che ho fatto, tuttavia, direi che la visibilità non è mai scesa al di sotto dei 15 metri. Scendendo lungo la cima, a seconda delle condizioni di visibilità, il relitto non è immediatamente visibile ma quando si arriva intorno ai 15 metri la sagoma comincia a manifestarsi e la vista mozza il fiato perché il Thistlegorm è colossale, imponente, gigantesco. Quando si raggiunge il relitto la corrente si fa meno sensibile perché il relitto stesso offre protezione dalla corrente; la corrente può essere sensibile se ci si allontana un po' dal relitto, in particolare per avvicinarsi alle due locomotive che furono sbalzate dall'esplosione e giacciono sui lati della nave; ad ogni modo, come ho detto, anche quando le guide ammonivano sulla presenza di correnti fortissime, non ho mai trovato che la corrente fosse così forte da rappresentare un pericolo.
Come anticipato, per immergersi sul Thistlegorm è pressoché obbligatorio avere la certificazione Nitrox; il profilo dell'immersione è fatto da una discesa e una risalita pressoché verticali, lungo la cima di ancoraggio, e il resto dell'immersione a 30 metri di profondità all'interno o ai lati del relitto; senza il Nitrox è pressoché impossibile fare l'immersione senza dover affrontare dei tempi di deco.

L'accesso al relitto non è particolarmente difficile e il relitto in realtà è facilmente navigabile, con una guida, anche per chi non abbia la certificazione per immersioni in relitto; gli ambienti sono estremamente ampi e pressoché in ogni ambiente è possibile vedere una via d'uscita, tanto più che il relitto è in genere molto affollato; sarebbe opportuno, piuttosto, essere in grado di eseguire un frog kick, in modo da non sollevare del sedimento e non rovinare la visibilità ai subacquei che seguono.
Il relitto è veramente gigantesco, oltre 120 metri, e sono necessarie almeno tre immersioni per visitarlo a fondo, dalla poppa con l'imponente elica e il cannone antiaereo incrostato di coralli, alla zona dell'esplosione squassata in lamiere contorte dalla deflagrazione, dai depositi di munizioni inesplose, alle stive dei camion e delle motociclette; tra le immagini che mi sono più rimaste impresse nella memoria, anche a distanza di tempo, c'è sicuramente la vista delle pareti della nave torreggianti, osservate dal basso in alto dalla base del fondale; raggiungere la prua lungo il fondale, risalire lungo la parete fino al livello del ponte e vedere comparire davanti agli occhi l'intero relitto a perdita d'occhio è un'esperienza sbalorditiva.
La risalita al termine dell'immersione e la sosta di sicurezza avvengono sempre lungo la cima di ormeggio, dove è possibile che si formino degli affollamenti di subacquei, tutti attaccati alla cima nel ristretto spazio tra i 6 e i 4,5 metri di profondità; come ho detto, nelle 4 immersioni che ho fatto non ho mai trovato una corrente così forte da comportare il rischio di essere trascinati via nel caso in cui ci si staccasse dalla cima durante la sosta di sicurezza, per cui la sosta era teoricamente fattibilissima in assetto neutro a pochi metri dalla cima; tuttavia, nel caso trovaste correnti più forti di quelle che io ho constatato, potrebbe essere utile portare un reef hook per agganciarsi alla cima di ormeggio durante la sosta di sicurezza, perché con 12 subacquei attaccati alla cima in un metro di spazio, può anche essere che non troviate il vostro spazio.
Cosa vedere: una macchina del tempo subacquea
Le immersioni sul Thistlegorm sono più di una visita a un relitto: sono un viaggio in una capsula del tempo; il Thistlegorm è un vero e proprio museo sulla seconda guerra mondiale, congelato nel tempo e nello spazio.
Le parti più iconiche:
Il ponte principale con le rotaie, dove si trovano i due vagoni cisterna ferroviari.
Le stive: nella n. 1 si trovano motociclette BSA impilate, scatole di fucili, scarponi, elmetti, nella n. 2 i camion Bedford e i carri leggeri.
Il cannone antiaereo a poppa: ricoperto di corallo molle, è uno dei punti più fotografati.
L’esplosione di poppa: la zona distrutta è un impressionante promemoria della potenza del bombardamento.
Le locomotive: giacciono sul fondale ai lati del relitto ed è da un lato surreale contemplare una locomotiva sul fondo del mare, dall'altro strabiliante constatare le dimensioni e il peso dei due veicoli e immaginare quale potenza deve aver avuto l'esplosione che le ha proiettate in aria e gettate fuori bordo.
La vita marina è rigogliosa: carangidi, pesci pipistrello, tartarughe, pesci coccodrillo, murene, barracuda e occasionali squali pinna bianca.
Conservazione del relitto del Thistlegorm
Da quando, negli anni '90, il relitto è diventato una delle immersioni più famose al mondo, le sue condizioni di conservazione sono notevolmente peggiorate. Non solo tutte le parti asportabili, a cominciare dalla campana immortalata da Cousteau, sono state rimosse e saccheggiate, lasciando solo lo scheletro del relitto ormai sostanzialmente spoglio di tutte le sue suppellettili; le emissioni di anidride carbonica da parte dei subacquei hanno notevolmente corroso le lamiere, spingendo il governo egiziano a praticare dei fori di uscita dei gas per rallentare l'ossidazione dei metalli.
Inoltre il relitto è sottoposto a stress meccanico perché le navi da crociera che portano i subacquei sul luogo di immersione si ancorano al relitto stesso.
Il relitto è considerato un monumento storico ed è sotto stretta osservazione da parte degli atenei (in particolare britannici ed egiziani) che lo studiano e da parte del governo egiziano; non è da escludersi che il governo egiziano decida di sospendere per un certo tempo le immersioni sul relitto in modo di concedere alle strutture di stabilizzarsi.
Considerazioni finali e consigli pratici
Livello consigliato: Advanced Open Water o superiore, preferibilmente con esperienza >30 immersioni; un buon assetto è necessario per muoversi all'interno del relitto.
Profilo tipo: almeno una prima immersione per esplorare l’esterno e almeno una seconda per la penetrazione guidata nelle stive; in realtà 4 immersioni sono necessarie per esplorare con calma tutto il relitto.
Equipaggiamento: torcia, spool, se possibile computer con pianificazione deco e nitrox.
Etica: il Thistlegorm è un sito di guerra e un cimitero marino. Evita ogni forma di saccheggio, tocco, o comportamento irrispettoso.
Prima di visitare il Thistlegorm raccomando vivamente di leggere il libro Diving the Thistlegorm, di cui riporto gli estremi qui in calce. Non solo il libro è un eccezionale omaggio a questo monumento storico, completo di ogni informazione e dotato di un corredo grafico impressionante, a partire dalle scansioni tridimensionali degli ambienti, ma è di grande utilità, durante le immersioni per riconoscere a colpo d'occhio tutti i reperti, la cui leggibilità potrebbe essere compromessa da decenni di esposizione all'ambiente sottomarino.
Fonti e approfondimenti
Jacques-Yves Cousteau, Le Monde du Silence (film, 1956)
Simon Brown, Jon Henderson, Alex Mustard, Mike Postons, Diving the Thistlegorm: the ultimate guide to a world war II shipwreck, Oxford, Dived Up Publications, 2020
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