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La Cappella di Sansevero a Napoli: uno scrigno di tesori

Immagine del redattore: The Introvert TravelerThe Introvert Traveler

Mio giudizio: DA VEDERE

Tempo di visita: da 10 minuti (per guardare superficiamente l'ambiente e le statue) a 2 ore per godere di ogni opera con lentezza osservando minuziosamente ogni tesoro; l'ingresso richiede una decina di minuti di fila


Cappella di Sansevero

Nota: all'interno della Cappella non è consentito scattare foto, per cui per questo articolo utilizzo eccezionalmente foto trovate sul web con licenza Creative Commons


La Cappella di Sansevero a Napoli è un gioiello del barocco italiano, un luogo che riflette il gusto eclettico e l’intelligenza creativa del suo committente, Raimondo di Sangro, principe di Sansevero. Questo edificio straordinario si distingue per la sua unicità e la complessità delle opere che ospita, in particolare per tre sculture che incarnano una perfezione artistica raramente eguagliata: il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo.


1. Un’Introduzione alla Cappella di Sansevero

La Cappella di Sansevero è un capolavoro del barocco napoletano, un gioiello architettonico che combina eleganza, misticismo e ricche decorazioni. Dal punto di vista architettonico, la cappella si presenta come un ambiente relativamente contenuto, ma arricchito da un’ornamentazione sfarzosa che riflette l'intento del principe Raimondo di Sangro di creare uno spazio in cui arte e filosofia si fondessero.

L’impianto architettonico della cappella segue una pianta rettangolare con una volta a botte. La semplicità della struttura di base serve come tela per una decorazione opulenta, che cattura immediatamente l'attenzione del visitatore. Entrando, si percepisce un senso di armonia e un'attenzione maniacale ai dettagli, con ogni elemento studiato per comunicare una simbologia complessa e stratificata.

Il marmo è il protagonista indiscusso delle decorazioni della cappella. Questo materiale, scelto per la sua durevolezza e bellezza, è stato lavorato con una precisione straordinaria per creare rilievi, statue e dettagli che trasmettono sia un senso di maestosità che di intima spiritualità. Le pareti e i pavimenti sono interamente rivestiti di marmi policromi, disposti in intricate combinazioni geometriche e floreali che richiamano l’arte barocca tipica del XVIII secolo.

Le decorazioni in marmo si estendono oltre le statue principali, includendo fregi, cornici e altorilievi che adornano le pareti e la volta. Questi dettagli scolpiti presentano figure allegoriche, motivi floreali e simboli esoterici che rispecchiano la visione illuminata di Raimondo di Sangro. Ogni angolo della cappella è stato realizzato per incantare e sorprendere, trasmettendo un senso di perfezione e mistero.

L'altare maggiore, punto focale della cappella, è anch'esso decorato con marmi finemente lavorati, spesso intarsiati con altri materiali per creare un contrasto visivo. Sopra di esso, spicca una pala d’altare in rilievo che raffigura scene religiose, eseguite con estrema maestria per dare un senso di profondità e movimento. L'altare è circondato da colonne in marmo che slanciano visivamente la struttura e accentuano il senso di verticalità.

La volta a botte della cappella è affrescata con un’opera di elevata qualità artistica, ma è il contrasto con le decorazioni marmoree sottostanti a creare un effetto di straordinaria ricchezza visiva. I pavimenti, con intarsi in marmo policromo, formano motivi geometrici che contribuiscono a guidare lo sguardo verso le opere centrali, come il Cristo Velato.

Le decorazioni in marmo non sono semplicemente un esercizio di tecnica scultorea; sono cariche di simbolismo. I motivi floreali e le figure allegoriche richiamano concetti filosofici ed esoterici, riflettendo l’interesse del principe di Sangro per la scienza, la religione e l’alchimia. Questa simbologia è distribuita in modo che ogni elemento decorativo contribuisca a narrare un percorso spirituale e intellettuale.

La qualità del lavoro del marmo nella cappella è di una finezza eccezionale. Gli artisti coinvolti sono riusciti a trasformare il marmo in un materiale quasi “vivo”, dove ogni piega, ogni ricamo scolpito, sembra reale. Le superfici lisce e levigate riflettono la luce in modo tale da esaltare i dettagli, mentre le ombre create dalle incisioni profonde donano tridimensionalità e drammaticità all’intero ambiente.

In conclusione, la Cappella di Sansevero è un capolavoro che, oltre alle sue celebri sculture, si distingue per le decorazioni in marmo che rivestono le pareti e il pavimento. La combinazione di architettura sobria e decorazioni ricche rappresenta un perfetto equilibrio tra semplicità strutturale e complessità artistica, un tributo alla creatività e all’ingegno di un’epoca fiorente per l’arte e la cultura italiana.


2. Cristo Velato: Tecnica e Maestria Scultorea

Giuseppe Sanmartino (1720-1793) è stato uno scultore italiano celebre per la sua straordinaria abilità nel lavorare il marmo. Nato a Napoli, Sanmartino si formò nell'ambito della scultura barocca, distinguendosi presto per il suo talento nel rappresentare dettagli anatomici e tessuti con un realismo impressionante.


Veiled Christ

Quando il principe Raimondo di Sangro decise di realizzare la cappella, si rivolse ai più eccellenti scultori disponibili al tempo, assoldando Antonio Corradini e Francesco Queirolo, che effettivamente realizzarono alcune opere per la cappella; tuttavia, quando si trattò di realizzare il Cristo Velato, a causa della prematura morte di Antonio Corradini, l'incarico fu attribuito a Giuseppe Sanmartino, allora piuttosto giovane e relativamente sconosciuto; il Sanmartino ebbe così l'occasione di affermarsi realizzando l'opera di maggior rilievo della sua carriera, che pure ebbe in seguito successo e fama.


Veiled Christ

Il Cristo Velato è considerato una delle opere più straordinarie della scultura mondiale per la sua capacità di trasmettere l’illusione di un velo trasparente adagiato sul corpo del Cristo morto. Realizzato nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, il marmo scolpito sembra sfidare le leggi della materia stessa, dando vita a un’opera che evoca delicatezza e sofferenza insieme.

Sanmartino ha saputo sfruttare al massimo la morbidezza e la duttilità del marmo, usando una tecnica di scultura a bassorilievo che, unita a finissime cesellature, permette di intravedere i dettagli del corpo sottostante attraverso il velo. Questo effetto è ottenuto grazie alla sapiente modulazione delle superfici, in cui ogni piega e trasparenza suggerisce non solo un’abilità tecnica superiore, ma anche una profonda conoscenza anatomica e una sensibilità artistica senza pari.

L'opera di Sanmartino non è solo un capolavoro di tecnica, ma anche un simbolo di perfezione scultorea nel contesto della scultura italiana del Settecento. In un’epoca in cui l’arte si stava evolvendo verso una maggiore espressività e un’intensa attenzione ai dettagli, il Cristo Velato è divenuto un punto di riferimento per gli scultori contemporanei e futuri.

La prodigiosa maestria tecnica profusa dall'autore nella realizzazione dell'opera non deve tuttavia distogliere l'osservatore dall'eccellenza artistica; il Cristo Velato non è solo uno sfoggio di abilità, ma una sensazionale opera d'arte; osservando il volto esanime del Cristo non si può non pensare al Cristo della Pietà di Michelangelo; mentre quest'ultimo trasmette una sensazione di serenità e purezza ideale (coerentemente con l'orientamento neoplatonico di Michelangelo) il Cristo di Sammartino è un uomo che ha sofferto pene inenarrabili e giace finalmente quieto, lasciando tuttavia percepire, nella sua mimica e nella mollezza delle membra abbandonate alla gravità, il tormento patito. Poche opere nella storia della scultura, e dell'arte in generale, hanno saputo coniugare la teknè e il pathos come questo capolavoro.


La Pudicizia

3. La Pudicizia di Antonio Corradini: Eleganza e Simbolismo

L'eccezionalità del Cristo Velato non deve distogliere l'attenzione dagli altri capolavori presenti all'interno della cappella, come la Pudicizia di Antonio Corradini, che per l'utilizzo della tecnica della velatura si pone naturalmente in competizione con la più celebre opera del Sammartino.

Antonio Corradini, noto per la sua abilità nel rappresentare figure femminili velate, ha realizzato la Pudicizia, una scultura che ritrae la madre del principe Raimondo di Sangro. Quest’opera, simbolo della purezza e della virtù femminile, si distingue per il sottile velo che sembra aderire al corpo della figura, rivelando i tratti delicati del viso e le forme eleganti della donna.

La tecnica di Corradini nel trattare il marmo per creare un effetto di trasparenza è uno degli aspetti più affascinanti della scultura. A differenza di Sanmartino, Corradini ha sviluppato un approccio più morbido nella rappresentazione del tessuto, enfatizzando l’armonia tra la figura e il velo che la avvolge. Questo conferisce alla Pudicizia un senso di leggerezza e grazia che riflette la femminilità e la bellezza ideali.

Dal punto di vista estetico, la scultura incarna la perfetta unione tra forma e significato, in cui la simbologia del velo diventa un elemento chiave per rappresentare la virtù nascosta e la spiritualità.


Il Disinganno

4. Il Disinganno di Francesco Queirolo: Un’Opera di Liberazione

Il Disinganno di Francesco Queirolo è un'altra opera di spicco della Cappella di Sansevero, celebre per la complessità del tema e per la straordinaria tecnica esecutiva. La scultura rappresenta un uomo che si libera da una rete intricata, simbolo delle illusioni terrene e della conquista della verità attraverso la conoscenza.

Queirolo è riuscito a rappresentare la difficoltà del processo di liberazione con un realismo impressionante, intagliando la rete – un dettaglio incredibilmente complicato da realizzare, che richiedette anni di lavoro estenuante sotto il continuo pericolo di pregiudicare l'intera opera a causa di un'improvvisa frattura della materia – direttamente dal marmo, senza giunzioni. Il virtuosismo dell'artista è evidente nella finezza e nella precisione con cui i fili si intrecciano attorno alla figura, creando un'opera di incredibile dinamismo e profondità.

L'importanza di quest'opera nella storia dell'arte risiede nella sua capacità di unire narrazione e tecnica, facendo del Disinganno non solo un pezzo di grande maestria, ma anche un racconto visivo del percorso umano verso l'illuminazione e la verità.


5. La Perfezione del Velo nella Scultura: Un’Analisi Tecnica

Uno degli elementi distintivi che accomuna il Cristo Velato e la Pudicizia è l’abilità di rappresentare i veli in marmo con una precisione tale da renderli quasi tangibili. Questo effetto è reso possibile grazie a un’accurata lavorazione della superficie, dove lo scultore crea strati sottili e leviga le superfici per conferire trasparenza.

La lavorazione dei veli comporta un'intensa fase di studio preliminare, che include schizzi dettagliati e modelli in gesso. Gli scultori devono bilanciare la profondità delle incisioni per creare un gioco di luci e ombre che simuli la traslucenza del tessuto. Inoltre, la capacità di rendere i dettagli anatomici sotto il velo richiede una conoscenza approfondita delle proporzioni e della tensione muscolare.

Nel Cristo Velato, per esempio, la maestria con cui è scolpito il viso del Cristo e la posizione delle mani è esaltata dall’effetto drappeggiato che sembra quasi fluttuare, una sfida tecnica che ha reso quest’opera celebre a livello mondiale.


6. Conclusione: Un Legato Artistico senza Tempo

La Cappella di Sansevero, con le sue sculture mozzafiato, rappresenta una tappa imprescindibile per chiunque voglia approfondire la storia dell'arte italiana e la scultura barocca. Il Cristo Velato, insieme alla Pudicizia e al Disinganno, testimonia l’elevato livello artistico raggiunto dagli scultori del Settecento e la loro capacità di trasformare il marmo in un medium capace di esprimere emozioni, simbolismo e una bellezza senza tempo.

Visitare la Cappella significa immergersi in un microcosmo artistico in cui ogni dettaglio racconta una storia di passione, tecnica e genialità. L’eredità lasciata da questi artisti continua a ispirare e a meravigliare visitatori e studiosi, confermando la loro importanza nel panorama della storia dell'arte mondiale.




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