La Morgan Library & Museum di New York: Un Tempio della Bibliomania e dell'Arte Rinascimentale nella Modernità
- The Introvert Traveler
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Aggiornamento: 1 giorno fa

Ultima visita: dicembre 2024
Mio giudizio: 10/10
Durata della visita: 1 ora
I libri sono una parte importante della mia vita. Mio padre era un collezionista, e ho avuto la fortuna di crescere in una casa in cui i libri "uscivano dalle fottute pareti", tanto per fare una citazione cinematografica fuori contesto; come se non bastasse, prima di prendere altre direzioni professionali, ho lavorato per due anni in una storica biblioteca italiana che vantava una collezione di migliaia di incunaboli, cinquecentine, manoscritti. Era dunque inevitabile che, visitando New York, inserissi tra le mie tappe la Morgan Library.
La Morgan Library & Museum, situata nel cuore di Manhattan, è molto più di un museo: è una delle più straordinarie istituzioni culturali del mondo, dove la passione collezionistica di un uomo si è trasformata in un monumento alla memoria scritta e figurata dell’umanità. Fondata da John Pierpont Morgan, uno dei più potenti banchieri della storia americana, la biblioteca è oggi un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si interessi alla storia del libro, della miniatura, della rilegatura e del pensiero umanistico.
Chi era John Pierpont Morgan? Il collezionista, il mecenate, il bibliofilo
John Pierpont Morgan (1837–1913), figlio del banchiere Junius Spencer Morgan, fu una delle figure più influenti del capitalismo statunitense. Fondatore della J.P. Morgan & Co., finanziò le più grandi imprese ferroviarie e siderurgiche dell’epoca e giocò un ruolo cruciale nella stabilità finanziaria americana, intervenendo personalmente durante la crisi bancaria del 1907. Ma accanto all’uomo d’affari, vi fu il mecenate: Morgan fu un appassionato collezionista d’arte, libri e manoscritti, al punto da diventare presidente del Metropolitan Museum of Art.
La sua biblioteca privata, concepita non solo come deposito ma come spazio sacro del sapere, fu realizzata accanto alla sua residenza newyorkese ed è oggi uno dei più raffinati esempi di architettura neorinascimentale negli Stati Uniti.
La Storia della Biblioteca Morgan: Da collezione privata a istituzione pubblica
La biblioteca venne progettata tra il 1902 e il 1906 dall'architetto Charles Follen McKim (studio McKim, Mead & White). L'edificio originale è oggi il cuore del complesso museale, affiancato da nuove ali realizzate nel tempo, fino al restauro e ampliamento del 2006 ad opera di Renzo Piano.
Alla morte di Morgan nel 1913, il figlio J.P. Morgan Jr. aprì al pubblico la collezione nel 1924, trasformandola da spazio privato in istituzione culturale. La biblioteca si è nel tempo ampliata, accogliendo nuove donazioni, acquisizioni e collezioni speciali, fino a diventare una delle più importanti biblioteche specializzate al mondo.
Gli Ambienti della Morgan Library: Architettura della Sapienza
Sono essenzialmente due gli ambienti principali che compongono la biblioteca: lo Studio Rosso e la East Room; entrambi gli ambienti oltre a esibire una smisurata ricchezza denotano tuttavia anche un gusto raffinato di un mecenate che oltre che un grande uomo d'affari doveva evidentemente essere anche un uomo di notevole cultura.
La sala più celebre è la East Room, una biblioteca a doppio ordine con balconate lignee, soffitti affrescati, vetrate istoriate e librerie con grate in ferro battuto. I soffitti sono decorati con le personificazioni delle arti liberali, in un ciclo iconografico che richiama la Sapienza neoplatonica. In questa sala non mancano le opere d'arte, come i due bellissimi alari in bronzo (forse di Girolamo Campagna?) che decorano il camino, ma in questa sala a interpretare il ruolo di protagonista è il libro. Oltre ad alcuni selezionati tesori esposti nelle teche, come la Bibbia di Gutenberg, è possibile ammirare la vasta collezione contenuta negli scaffali, composta da innumerevoli edizioni antiche; osservando la collezione viene naturale chiedersi quanto questa rifletta gli effettivi interessi di JP Morgan, o piuttosto quelli della curatrice della sua biblioteca (Belle da Costa Greene), quanto fosse il perseguimento di un interesse culturale e quanto fosse l'investimento speculativo di un uomo dalla capacità di spesa sostanzialmente illimitata. Tra i titoli che mi hanno colpito c'era una collezione particolarmente ricca di opere di Anatole France (comprensibile per un bibliomane, ma non esattamente un autore di spicco, per lo meno al giorno d'oggi) così come una ricchissima raccolta di opere di Voltaire.

Adiacente è lo Studio Rosso, salotto privato di Morgan, dove la penombra, i velluti damascati e il mobilio rinascimentale creano l'ambiente per l'esibizione di alcune pregiate opere di collezionismo antiquario; JP Morgan doveva evidentemente essere un amante del Rinascimento italiano, perché la sua collezione era concentrata, in modo selettivo sulla produzione toscana e umbra tra la metà del '400 e gli inizi del '500; si possono così ammirare opere riconducibili alle cerchie di artisti come Antonio Rossellino e Donatello, Perugino, Botticelli, Michelozzo, Giovanfrancesco Rustici. Mi risulta che nella collezione della Morgan sia compresa anche un'opera di Cima da Conegliano che però non ho visto in occasione della mia visita.

Un'altra piccola stanza espone alcuni reperti archeologici di indubbio pregio tra cui una bella cista etrusca.
I Tesori della Biblioteca: Libri e Manoscritti di Pregio
Tra i capolavori della collezione libraria, spiccano:
La Bibbia di Gutenberg (1455): uno dei 49 esemplari sopravvissuti (di cui solo 21 completi). Stampata da Johann Gutenberg a Magonza, è considerata il primo libro a caratteri mobili dell’Occidente. La Morgan possiede tre copie, una su pergamena e due su carta, una delle collezioni più estese al mondo. Altri esemplari si trovano alla British Library, alla Biblioteca del Congresso e all'Università di Goettingen. Una copia completa può valere oltre 35 milioni di dollari.
Manoscritto autografo di "A Christmas Carol" (1843) di Charles Dickens: bozza con correzioni manoscritte, che testimonia il processo creativo dello scrittore. Il testo è accompagnato da note editoriali e tagli che illustrano la sua metodologia di lavoro.
Vangeli di Lindau (ca. 880): evangelario carolingio con coperta d’oro cesellato e pietre preziose, probabilmente realizzata a Saint Gall. La legatura è un capolavoro dell’arte orafa medievale.
Evangeliario di Judith delle Fiandre (1051–1064): decorato con Cristo in Maestà e Crocifissione, incorniciati da un tripudio di gemme. Commissionato da una delle più potenti donne dell’Europa romanica, testimonia la centralità femminile nella committenza libraria.
Bestiari medievali, tra cui il "Bestiaire d’amour" di Richard de Fournival (XIII sec.), che fonde zoologia allegorica e discorso amoroso in una narrazione raffinata e colta.
Evangeliari carolingi provenienti da Tours e Saint-Martin, datati all’800-850, con iniziali istoriati e oro in foglia, esempi rari di produzione libraria imperiale.
L’Arte della Rilegatura
La Morgan Library possiede oltre 1.000 esemplari di legature antiche rare o uniche, molte delle quali documentate in corpus fondamentali della bibliografia specializzata, come Foot, Mirjam M., The Henry Davis Gift. A Collection of Bookbindings, British Library, o Hobson, Anthony, Humanists and Bookbinders. In particolare, il fondo Morgan si segnala per la presenza di numerosi volumi con legature realizzate da officine identificabili o attribuibili a maestri noti, come Claude de Picques, Jean Grolier (il grande bibliofilo e committente francese), Thomas Mahieu, Nicholas Eve, e le legatorie reali per Enrico II e Luigi XIV.
Tra i nuclei più significativi si segnala la straordinaria raccolta di legature italiane del Quattro e Cinquecento, molte delle quali provenienti da antiche biblioteche umanistiche. La Morgan detiene esemplari della cosiddetta legatura alla romana, caratterizzata da decorazioni geometriche a secco su piatti in cuoio scuro, nonché rare legature veneziane dorate su pergamena, legate alla diffusione dei testi classici stampati da Aldo Manuzio.
Tra i capolavori, si distingue una legatura attribuita alla bottega dei Strozzi, famiglia di banchieri fiorentini, che testimonia l’interesse della nobiltà toscana per le scienze antiche e la loro incarnazione materiale in volumi di assoluta eleganza formale.
L’istituto ha sviluppato una delle piattaforme digitali più avanzate per la consultazione delle legature antiche, accessibile tramite il sito ufficiale (https://www.themorgan.org), con immagini ad alta risoluzione, schede bibliografiche approfondite e riferimenti incrociati con collezioni analoghe (British Library, Bibliothèque nationale de France, Herzog August Bibliothek); in generale, essendo la Morgan Library a tutti gli effetti, oltre che un museo e una biblioteca, una vera e propria istituzione culturale, il sito è particolarmente curato con contenuti di alto livello, dalle digitalizzazioni di alcuni dei libri di maggior pregio della collezione (compresa la Bibbia di Gutenberg, ma segnalo anche, ad esempio, una bellissima Apocalisse di San Giovanni illustrata con xilografie in stile gotico), alla collezione di disegni e stampe, tra cui 500 stampe di Rembrandt.
Miniatura e Illustrazione: Dal Romanico al Gotico
Le teche espongono fogli miniati estratti da manoscritti liturgici e biblici. Particolarmente suggestivi:
Fogli da una Bible moralisée francese, con narrazione simultanea in riquadri sequenziali.
Miniature inglesi del XII secolo con fondi oro e architetture policrome.
Salteri spagnoli con influenze mozarabiche e arabeggianti.
Oltre l’Occidente: Il Libro come Oggetto Sacro Universale
La Morgan ospita anche una selezione di codici orientali. Tra i più rilevanti:
Sutra di Amitābha (Cina, ca. 1715): scritto in caratteri dorati su fondo blu, presenta una miniatura dipinta su una foglia di albero della bodhi, simbolo dell’illuminazione buddhista. L’opera è rilegata in broccato di seta e dimostra come anche nell’Estremo Oriente il libro fosse percepito come reliquia e mandala visuale.
Manoscritti islamici calligrafati, tra cui porzioni del Corano e trattati scientifici in carattere naskh e kufico, provenienti da Persia, Egitto e Turchia.
Considerazioni Finali
Se siete bibliomani, o semplicemente appassionati di storia del libro, la Morgan Library è uno scrigno di arte e storia libraria che vi lascerà a bocca aperta, un tempio della bibliomania, un santuario del pensiero, dove si impara che la vera cultura non è accumulo, ma elevazione... ma che nella vita terrena, se mentre ti elevi sei anche in grado di accumulare è molto più divertente.
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