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Le migliori gelaterie di Bologna la woke

  • Immagine del redattore: The Introvert Traveler
    The Introvert Traveler
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Un fantasma si aggira per Bologna, la città più woke d'Italia, capitale morale di ogni sedicente battaglia progressista, fortino inespugnabile di studenti fuori corso che non sanno contro cosa combattere, ma lo combattono lo stesso, baluardo dell'intersezionalità, seconda solo a Napoli per furti di biciclette; questo fantasma è il gelato artigianale, tradizionale, borghese, reazionario; nessuno ha mai osato declinarlo al femminile o scriverlo con lo schwa; nemmeno la femminista più fanatica oserebbe sfidare questo patrimonio della cultura gastronomica italiana, reclamando che la cremosa delizia venga chiamata "la gelata", perché lui si erge turgido, fallico, patriarcale, solleticando il ventre molle della maggioranza silenziosa e minando dall'interno le fondamenta ideologiche della città Rossa.

E allora vediamo quali sono le migliori gelateria di Bologna la Grassa.



Sorbetteria Castiglione Bologna

Sorbetteria Castiglione

Dove: Via Castiglione 44/d; ma anche in Via Saragozza 83

Mio giudizio: 10/10


C'è stato un tempo in cui le galaterie di Bologna propinavano preparati industriali e la qualità media del gelato in città era talmente bassa che alcuni vociferavano che il migliore gelato fosse quello della gelateria Capo Nord. Poi, all'inizio degli anni '90, tutto ebbe inizio: in Via Castiglione, una gelateria cominciò a realizzare il gelato artigianale, e niente fu più come prima. Il gelato della cremeria rinnega intellettualismi progressisti e fa la cosa più ovvia e borghese che si possa fare: è buono, vergognosamente buono, oscenamente buono. Cremoso e grasso come un dolce deve essere, vi inonda il palato di un ottuso boato nazionalpopolare di trigliceridi. C'è chi dice che non abbia saputo rinnovarsi, che sia stata superata da altri concorrenti più agguerriti e innovativi. Non lo so... io il gelato della Sorbetteria lo trovo immensamente buono come lo trovai la prima volta che lo gustai 30 anni fa e fui colto da un'epifania. I miei gusti preferiti: la cassata siciliana, bianca come nessuna serie Netflix oserebbe rappresentarla e sicula come un film di Pietro Germi; la zuppa inglese, un dolce tipico bolognese qui in versione gelato, che osa esibire il nome più colonialista che si possa immaginare; la crema Michelangelo, una delizia di mandorla.



Galliera 49

Dove: via Galliera, 49/B

Mio giudizio: 12/10


I ragazzi di Galliera 49 ce la mettono tutta: materie prime eque e solidali, iconografia queer, lessico woke, ma mi dispiace... ogni volta che un cliente di Galliera 49 assaggia un loro gelato è un altro militante sottratto alla causa del conflitto sociale. Perché quando metti in bocca (absit iniuria verbis) il loro zabaione un senso di pace e benessere ti si irradia nelle vene; quando gusti il caramello salato il revanchismo ti abbandona come uno spettro vittima di un esorcismo; e se qualche anelito di rabbia di classe dovesse ancora vibrare dentro te, c'è la granita alla ricotta pronta a convincerti che la vita è bella come in musical hollywodiano con Julie Andrews.




Stefino

Dove: Via Luigi Serra 3

Mio giudizio: 10/10


Se Galliera 49 sembra una sede dell'Arcigay convertita a dispaccio di ghiottoneria, Stefino potrebbe essere un centro sociale redento in negozio di dolciumi. Da Stefino la sintassi non regge se non è sostenuta da lemmi come "bio", "vegan", "gluten", "free", "equo", "sostenibile", "biologico"; togli una di queste parole e tutta la comunicazione commerciale di Stefino crolla come un castello di carte alla mercè di un cucciolo di pastore belga. Addirittura Stefino ha trasferito la propria sede da quella originaria, nei pressi di Piazza Verdi, il fort apache della sinistra universitaria antagonista, alla Bolognina, la roccaforte più rossa di Bologna la Rossa. Ma non c'è niente da fare: assaggi il loro Indie (il cioccolato fondente con zenzero e curry) e subito si impadronisce di te un desiderio di restaurazione coloniale per riprendere il controllo delle rotte del cacao e delle indie orientali; gusti il gelato al wasabi, chiudi gli occhi e sogni di essere un gesuita portoghese spedito nel Cipango nel 16mo secolo a portare l'evangelizzazione, mentre scopre, primo occidentale nella storia, il gusto piccante del verde ed esotico ravanello.

Sono stato da Stefino anche recentemente, ma non ho foto da pubblicare perché ogni volta che ho tra le mani il loro prodotto lo consumo prima di ricordarmi di fotografarlo



Cremeria Santo Stefano

Dove: Via Santo Stefano 70c

Mio giudizio: 9/10


Cremeria Santo Stefano Bologna

Tra le gelaterie che menziono in questo post è forse quella che amo di meno, perché tra i gusti che ne compongono il menu non ce n'è uno che abbia stregato il mio cuore, come la Cassata della Sorbetteria, o la granita alla ricotta di Galliera 49. Il menu concede pochissimo all'innovazione e punta tutto sulla tradizione: crema all'uovo, Pistacchio salato (non di Bronte!), gianduia e tante altre declinazioni del cioccolato. Ma la qualità artigianale di tutti questi gusti è così sistematicamente alta che non si può non includere la Cremeria nella lista delle migliori gelaterie di Bologna.



Il Gelatauro

Dove: Via San Vitale 98b

Mio giudizio: 7/10


Se per la Sorbetteria non concordo con chi dice che si tratti di una gelateria ormai decaduta e non a passo con i tempi, ho il sospetto che questo si possa più ragionevolmente dire del Gelatauro, che tempo fa era tra le mie gelaterie bolognesi, ma che ora trovo un po' in affanno rispetto a concorrenti più agguerriti, come appunto Galliera 49 o Stefino. Resta comunque meritevole di menzione, sia per il coraggio nel creare gusti inconsueti, che per la chiara influenza siciliana, a partire dalle deliziose granite.




Maritozzi e gelato

Dove: Piazza San Francesco 1b

Mio giudizio: 9/10


Chiudo questa breve rassegna tornando ai massimi livelli. Maritozzi e Gelato, che se non vado errato si chiamava fino a poco tempo fa Cremeria San Francesco, è superlativa in ogni prodotto che fa, dai maritozzi eponimi, ai prodotti di pasticceria come il babà a, ovviamente, un gelato superlativo. Il menù varia in continuazione in base alla stagione e non manca la creatività audace (come il gelato cacio e pepe oppure il limone e basilico) ma il gusto che mi ha rapito il cuore è il gelato di castagne; in effetti era tra i gusti proposti dalla Cremeria San Francesco, che lo inseriva nel menu solo in autunno quando la materia prima fresca era disponibile, e non ho ancora provato se la nuova gestione (o si tratta solo di un rebranding) lo produca. In ogni caso la qualità dell'offerta di Maritozzi e Gelato è tale che potrete e dovrete strafogarvi di ogni loro prodotto, indipendentemente dalla disponibilità della castagne. Non dovrete temere i risultati di questo abuso di dolciumi: qui siamo a Bologna la Woke, e il bodyshaming è reato.




Disclaimer: se in questo elenco mancano alcune gelaterie di altissima qualità è perché non le ho ancora provate. Cito invece, per completezza, tre gelaterie che sono sempre citate nelle guide alle migliori gelaterie di Bologna e che, secondo il mio modestissimo parere non meritano questa fama: Cremeria Cavour, Cremeria Funivia e Cremeria Vecchia Stalla; fanno un prodotto di buona qualità, ma non abbastanza per entrare tra le mie preferite.

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