Perché nella subacquea la pesata corretta è una questione di sicurezza. Come scegliere la giusta zavorra nel diving
- The Introvert Traveler
- 19 lug
- Tempo di lettura: 5 min

Quando pensiamo alla sicurezza subacquea, la mente va subito all’attrezzatura tecnica, al computer subacqueo, alla pianificazione dei profili di immersione. Troppo spesso, però, un elemento cruciale viene sottovalutato anche dai subacquei più esperti: la corretta gestione della zavorra nel diving. Eppure, proprio il bilanciamento del peso è la pietra angolare per un’immersione sicura, confortevole ed efficiente.
E' un percorso attraverso cui passano tutti da subacquei neofiti: cominci a fare lezioni di teoria e subito ti confronti con lo spauracchio dei subacquei, il babau di cui si narra ai piccoli subacquei seduti intorno al fuoco nelle serate estive in campeggio, mentre le civette stridono e lucciole vorticano nell'aria: la "pallonata", la perdita di controllo dell'assetto che porta i subacquei a schizzare verso la superficie pregiudicando i propri polmoni e facendo esplodere tante piccole e ostili bollicine di azoto nei vasi e nei tessuti; e allora tutti, consapevoli della propria inesperienza e della poca padronanza dell'assetto, prima o poi pensano "io non voglio correre il rischio, meglio qualche chilo in più nella cintura che una croce in più al cimitero"; e così eccoli lì tutti i subacquei neofiti, con tante incudini legate intorno alla vita e gav gonfi come palloncini, intenti a simulare dei tetraodontidi artificiali negli abissi oceanici.
Ma eccedere, per presunta prudenza, nella pesata è un grave errore, che porta comunque a problemi di assetto, a consumi enormi di aria, a inutili sforzi fisici durante l'immersione.
Vediamo dunque perché è fondamentale avere la giusta pesata e come fare per ottenerla.
La zavorra nel diving: un’arte che fa la differenza
Imparare a padroneggiare la pesata non serve solo a migliorare la galleggiabilità, ma può letteralmente salvarti la vita in caso di emergenza. Un esempio concreto? Un guasto al GAV: se hai troppa zavorra, rischi di non riuscire a risalire o a mantenere la quota in sicurezza, e allora l'unico modo che avrai di risalire sarà sganciare la cintura con il rischio di una pericolosissima "pallonata", proprio il pericolo che volevi scongiurare immergendoti carico di piombo come una batteria di artiglieria sulla linea Maginot.
Gli effetti di un’eccessiva zavorra
Portare più peso del necessario complica la gestione dell’assetto: aumenta lo sforzo fisico, accelera il consumo di aria, riduce l'idrodinamicità e rende ogni immersione più faticosa e meno piacevole. Ma, soprattutto, in caso di emergenze come il malfunzionamento del GAV, l’eccesso di peso può diventare pericoloso, compromettendo la capacità di risalire in modo controllato. Lo scopo della zavorra è uno solo: aggiungere il minimo peso necessario per una discesa controllata e per gestire soste di sicurezza o emergenze in superficie, anche con attrezzatura in avaria; durante l'immersione, in profondità, ci pensa la pressione della colonna d'acqua a tenervi giù.
Piccolo aneddoto: chi scrive, durante un'immersione al relitto del Thistlegorm nel Mar Rosso, ha trascorso un'ora chiedendosi come mai quel giorno l'assetto fosse così diverso dal solito, salvo accorgersi alla fine dell'immersione, al momento di spogliarsi dell'attrezzatura, di aver fatto l'intera immersione... senza cintura; ovviamente il fatto di essere stato così sbadato da immergermi senza cintura non mi aveva sfiorato il cervello durante l'immersione; il fatto è che al Thistlegorm, un po' a causa della corrente, un po' a causa della scarsa visibilità, la discesa e la risalita vengono fatti trainandosi a forza di braccia lungo la cima che àncora la barca al relitto; non avendo avuto quindi bisogno della cintura per la discesa e l'ascesa, durante l'immersione, che si svolge quasi integralmente a 30 metri di profondità, non ebbi bisogno della cintura, pur notando qualche anomalia nell'assetto; ci pensava la pressione a tenermi giù. Ovviamente, ora ci scherzo sopra perché tutto è andato nel migliore dei modi, ma la cosa avrebbe potuto prendere una brutta piega per cui: don't try this at home! Ma lo scopo di questo aneddoto è spiegare che la funzione della cintura si esplica soprattutto durante la discesa e la risalita, mentre durante l'immersione la zavorra è relativamente inutile, per cui è opportuno non portare neanche un chilo di troppo.
Come calcolare la zavorra corretta
La zavorra ideale si calcola conoscendo la galleggiabilità di ogni elemento della tua attrezzatura, inclusi:
la muta (spinta positiva, soprattutto con le mute stagne o in neoprene spesso),
il GAV,
la bombola (spinta negativa, variabile in base al consumo di gas); non dimenticare che a fine immersione la bombola semivuota è più leggera;
eventuali piastre e accessori,
il tuo corpo; se, come la maggior parte dei subacquei, sei affetto da un eccesso di carico lipidico, il principio di Archimede di conferirà una maggiore galleggiabilità.
Un approccio pratico è sommare le spinte positive (muta, GAV) e quelle negative (bombola piena, piastre) e determinare la zavorra iniziale che compensa la differenza. Ma attenzione: durante l’immersione consumerai gas, la bombola diventerà più leggera e il tuo assetto cambierà. Per compensare questo effetto, è necessario aggiungere 1,5-2 kg in funzione della capacità della bombola e del gas utilizzato.
Il test della pesata perfetta
Il modo più efficace per trovare la tua zavorra perfetta è eseguire un test accurato alla fine dell’immersione, con bombola quasi vuota (circa 50 bar), perché è in quel momento che sarai più leggero. Procedi così:
Fermati a una profondità tra 3 e 5 metri.
Svuota completamente il GAV.
Mantieni un volume polmonare a metà (circa 50% della tua capacità).
Se resti stabile senza salire o scendere, la zavorra è corretta.
Se espirando scendi o inspirando sali lentamente → sei perfettamente pesato.
Se invece non riesci a controllare l’assetto solo con la respirazione → la zavorra va rivista.
Ricorda: anche 1 kg di troppo può costringerti a stare neutro solo con i polmoni completamente pieni, riducendo il margine per una risalita sicura. Con 2 kg in eccesso, puoi perdere il controllo e rischiare di affondare, senza possibilità di contrastare la discesa nemmeno con la respirazione.
Consigli pratici per non sbagliare
✅ Controlla la tua zavorra ogni volta che cambi attrezzatura (muta, bombola, GAV).
✅ Annota i tuoi settaggi sul logbook: saranno un prezioso riferimento per immersioni future.
✅ Non trascurare mai questi controlli, anche dopo anni di esperienza: la sicurezza nasce da buone abitudini.
Conclusione: La gestione della zavorra non è un dettaglio secondario, ma un’abilità essenziale per ogni subacqueo che voglia immergersi in sicurezza e con il massimo comfort. Dedicare il tempo necessario a trovare la pesata corretta significa ridurre rischi concreti, migliorare l’esperienza subacquea, consumare meno aria durante l'immersione, non sovraccaricare la schiena di peso inutile, rendere più tollerabile il peso dell'attrezzatura fuori dall'acqua (ad esempio sulla barca con mare mosso, oppure nelle immersioni dalla riva su spiagge rocciose, o ancora risalendo sulla barca da una piccola scaletta) e, soprattutto, prepararsi ad affrontare eventuali emergenze con maggiore serenità.
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