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Immagine del redattoreThe Introvert Traveler

Weekend in Toscana: Borgo a Mozzano

Regione: Toscana

Data: Settembre 2021

Durata della visita: da 10 minuti a 2 ore

My rating: 7/10



Dopo una giornata trascorsa, senza troppe soddisfazioni, a Pistoia, stava arrivando il momento delle due tappe su cui avevo più aspettative: gli affreschi del Pontormo a Poggio a Caiano e il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano.

Ho quindi percorso con un po' di fretta la strada (mezz'ora) che separa Pistoia da Poggio a Caiano per arrivare davanti alle imponenti mura che circondano la villa; questo, sapientemente collocato sulla sommità di una collina che domina la campagna toscana, trasudava a prima vista l'eleganza e la magnificenza tipiche di tutto ciò in cui la famiglia Medici investiva denaro. La villa è maestosa, circondata, ovviamente, da uno splendido giardino ricco di colossali alberi secolari di specie che non ho saputo riconoscere (non è poi così strano, non riesco a distinguere un geranio da una sequoia) ma dall'aspetto insolito, almeno per me. Presumo che siano specie rare, ma per i motivi che spiegherò subito di seguito, non ho indagato. Insomma, mi presento saltellando come una lepre felice alla biglietteria e... "Scusa ma è già tutto esaurito". CHE COSA?! Certo, siamo nel pieno di una pandemia che dura da quasi due anni, tutto è contingentato... non ti viene in mente che forse era il caso di prenotare in anticipo? Quanto sono stupido... ho sottovalutato la popolarità del Pontormo... avevo dato per scontato che pochi, oltre a me, fossero interessati a dedicare una giornata di pandemia per ammirare i capolavori del burbero artista manierista, e invece a quanto pare c'è ancora speranza per l'umanità! Tornerò...


La lepre saltellante si era trasformata in un istante in un bradipo strisciante che tornava tristemente verso l'auto, avendo perso tutto l'entusiasmo... "Mi rifarò domani a Lucca, almeno lì avrò il mio periodico Pontormo". Nel programmare il viaggio avevo previsto di arrivare a Borgo a Mozzano intorno alle 6 del pomeriggio, per poter fare qualche foto al Ponte del Diavolo durante la "golden hour". Ho guidato lentamente verso il villaggio in cima alla collina che ospita questa antica meraviglia dell'ingegneria civile e siamo arrivati proprio al momento giusto per iniziare a scattare qualche foto.


Il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano, detto anche “Ponte della Maddalena”, è sicuramente uno dei monumenti più misteriosi e affascinanti di tutta la provincia di Lucca.

È caratterizzato da una struttura unica composta da un grande arco a tutto sesto affiancato da tre archi minori da un lato e uno dall'altro. L'aspetto di questo ponte medievale è il classico, per la sua alta frequenza in Toscana, a 'schiena d'asino'; qui a Borgo a Mozzano questo modello ha una caratteristica unica, rappresentata dagli archi asimmetrici. La forma dell'arco maggiore ricorda in qualche modo la forma del famoso ponte di Mostar, in Croazia. L'arco più grande è così alto e sottile che è naturale chiedersi come quest'opera abbia potuto sopravvivere per quasi 1000 anni senza crollare. La mia sorpresa è stata ancora maggiore quando ho scoperto che il ponte, dopo 1.000 anni di vita, reggeva anche il mio peso senza alcun segno apparente di cedimento!

La leggenda narra che il costruttore del ponte, non potendo completarlo, chiese aiuto al diavolo, che a sua volta chiese l'anima del primo essere vivente che vi fosse passato sopra. Quando il ponte fu finito, il costruttore fece passare un cane sul ponte, ingannando il diavolo.

La sua costruzione risale all'epoca della Contessa Matilde di Canossa, che ebbe grande influenza e potere su questa zona della Toscana, la Garfagnana, ma il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione operata da Castruccio Castracani (1281-1328), signore della vicina città di Lucca, all'inizio del XIV secolo.


Il ponte è davvero un edificio straordinario e merita assolutamente una visita; è un peccato che i dintorni del ponte non siano curati in modo da valorizzarlo; una moderna (e brutta) diga, costruita poche centinaia di metri a valle del fiume, toglie ai dintorni tutto il fascino che potrebbero avere se il ponte fosse ancora immerso in un ambiente incontaminato; per questo consiglio di raggiungere il ponte venendo da nord, da Bagni di Lucca, da dove la vista del ponte che appare dietro una svolta della strada tra le pendici di due colline conserva un po' di poesia.


La tecnica di costruzione "a gobba" era abbastanza diffusa nel Medioevo e ponti simili sono abbastanza frequenti in Italia e ache all'estero. Nella tabella seguente è riportato un elenco di altri "ponti del diavolo" nei comuni di Modena e Bologna; altri famosi ponti costruiti con la stessa tecnica sono il ponte di Rakotzbruke in Germania e il ponte di Mostar. Ciò che rende unico il ponte di Borgo a Mozzano è la marcata asimmetria delle tre arcate.


(fonte Mauro Filippini)


Cucina gourmet


Per cena abbiamo apprezzato la cucina di un ottimo ristorante, l'Osteria I Macelli, che a prezzi più che ragionevoli serve prelibatezze sia di carne che di pesce. Tanti piatti a base di funghi o tartufi; prezzo ragionevole; ottima qualità, l'unico neo, volendo essere pignoli, è l'arredamento del ristorante, che personalmente ho trovato molto kitsch. Sotto la foto di... di... ok non ricordo cosa fosse, ma era buonissimo.



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