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Immagine del redattoreThe Introvert Traveler

Un weekend a Matera



Regione: Basilicata

Data: Febbraio 2022

Durata della visita: due giorni

Mio giudizio: 8/10


La tecnologia ha sicuramente rivoluzionato il mondo dei viaggi e del turismo negli ultimi 20 anni; non solo ha agevolato l'avvento delle compagnie aeree low cost, aprendo nuove opportunità di viaggio a chi in precedenza non poteva permettersi di viaggiare e consentendo a tutti di viaggiare con una frequenza che fino a pochi decenni fa era impensabile; non solo ha dato vita a milioni di siti e blog di viaggi (troppi eh? C'era proprio bisogno di un altro?) che solleticano in continuazione gli appetiti di tanti nuovi appassionati di viaggi che fino a poco tempo fa contemplavano solo il proprio divano come meta abituale; un ruolo sempre più invasivo è stato assunto dai social network e in particolare da Instagram, dove immagini, spesso artefatte, invadono in continuazione miliardi di schermi rappresentando un mondo più o meno fittizio dove fuggire per "staccare la spina", vivere una favola che per qualche giorno alimenti l'illusione che il grigiore dell'ufficio in cui si è relegati per una frazione troppo grande della propria esistenza non sia, tutto sommato, la realtà, e che là fuori esista un mondo migliore. Tra queste immagini rassicuranti e mercificate, reiteratamente proposte nei feed di Instagram, oltre alla tartaruga marina che nuota pigramente in un canale circondato da palme e al classico bungalow a pelo d'acqua nell'oceano indiano, sono sempre più diffuse le immagini di borghi in pietra. Poco importo che il borgo sia bretone, normanno, basco o toscano, il borgo in pietra sembra corrispondere a una ricerca immaginaria della ruralità, quale antitesi perfetta e rassicurante del mondo iperconnesso e ultracompetitivo in cui è costretta gran parte della civiltà occidentale, e tra i borghi in pietra, Matera, negli ultimi anni ha acquisito una visibilità e una notorietà fuori dal comune.

In realtà l'immagine di Matera era ben nota da tempo, anche se forse in modo relativamente inconsapevole; gli appassionati di cinema l'hanno vista per decenni, a partire dal magnifico Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini



fino a quando The Passion di Mel Gibson non ha consacrato il ruolo di set cinematografico a cielo aperto della città lucana, che è diventata la sede ricorrente di blockbuster hollywodiani, da Wonder Woman a 007 No Time to Die.



Non voglio essere ipocrita, anch'io adoro girare per i borghi, che siano bretoni o toscani, staccare la spina e tutto questo genere di cose... ma partendo per Matera ero mosso da sentimenti contrastanti; da un lato l'aspettativa altissima per un luogo che, visto su Instagram in mille angolature diverse, sembrava essere una fonte inesauribile di scorci inediti; dall'altro lo scetticismo alimentato dalla consapevolezza che troppo spesso Instagram promuove immagini posticcie, finte, edulcorate, create ad arte per rappresentare un mondo ideale e spesso non corrispondente alla realtà.


Lo dico subito: Matera ha soddisfatto tutte le aspettative. E' magnifica, unica.


Matera è uno dei luoghi stabilmente e ininterrottamente abitati dall'umanità da più tempo al mondo. I primi insediamenti risalgono a 15.000 anni fa (sono 15 millenni, non secoli... stiamo parlando del paleolitico) e da allora i luoghi dove ora sorge Matera sono sempre stati abitati da qualche insediamento e questo, visitando Matera, è palese ad ogni vicolo, ad ogni angolo. Ci sono, in Italia, numerosi splendidi borghi che sono autenticamente antichi, e magnifici ma dove purtroppo la bellezza dei luoghi e l'autorevolezza del passato appaiono oggi un po' sbiadite di fronte all'incalzare della commercializzazione e del turismo intensivo (in questo momento sto pensando a Pienza, bellissima, che da tempio ideale dell'umanesimo, oggi è sminuita a bottega per l'esposizione di percorini toscani e magneti per frigoriferi); Matera è un borgo (se di borgo si può parlare, perché è un'intera città!) che, pur non avendo le origini nobili di Pienza, consente di respirare la storia a pieni polmoni, non avendo (ancora) ceduto il passo al turismo selvaggio. In quanti altri posti in Italia, e al mondo, è possibile toccare con mano il lento divenire della Storia come a Matera, dove gli affreschi paleocristiani a palinsesto, che compaiono un po' ovunque, non solo nelle chiese rupestri, sembrano una Spoon River parietale di antenati vissuti 1.000 anni fa.



E' difficile pensare che un luogo che corrisponde in modo così calzante ai canoni estetici attuali, con il suo corredo di vicoli in pietra bianca, palazzi barocchi, reperti archeologici, abbia potuto, non troppi decenni fa, essere considerato un modello di trascuratezza e vergogna al punto che se ne era valutata la demolizione. Matera esibisce con fierezza la propria storia millenaria e ora che, da anni ormai, cominciano ad arrivare le risorse per restauri e manutenzione, Matera splende come probabilmente non ha mai fatto in decine di millenni.

Non saprei dire se si tratti solo di una transitoria congiuntura culturale, una moda che oggi, con una diffusione più uniforme del benessere, porta la sensibilità comune alla ricerca di radici povere e rurali; né so dire quanto, a Matera, saranno capaci di conservare questa autenticità che oggi è palese, perché in giro per la città è comunque evidente una sensibile diffusione, in ogni locale disponibile, di ristoranti alla moda con divanetti shabby chic e insegne in corten tutte uguali, per cui non manca una sensazione di allarme latente al pensiero che un patrimonio storico così importante nel giro di un decennio possa essere convertito in un immenso ristorante a cielo aperto. Attualmente l'equilibrio tra attività commerciali e conservazione del patrimonio storico è perfetto e la necessaria presenza di negozi e locali non invade né turba la fruizione dei luoghi.

Non nascondo che il pensiero che tra i turisti che oggi visitano le antiche case rupestri, dove qualche generazione fa le famiglie vivevano in 15 insieme agli animali, ci sia qualche discendente di quelle stesse famiglie che oggi, con smartphone e abiti alla moda, guarda con distacco le condizioni di estrema povertà in cui si viveva in questa parte d'Italia appena 60 anni fa, mi trasmette una sensazione. in senso positivo, che malgrado tutto, l'umanità e il progresso fanno il loro percorso, almeno dal punto di vista del benessere economico e vedendo che una casa rupestre dove poco tempo fa era organizzato lo scarico dei liquami animali è oggi una sala da concerto mi fa pensare che qui ha proprio senso parlare di "magnifiche sorti e progressive".



Ulteriore aspetto, da parte mia del tutto inatteso, che avevo trascurato è l'imponenza del paesaggio circostante e della "gravina", il canyon che serpeggia tutto attorno alla città antica e verosimilmente ha indotto i primi abitanti, millenni fa, a stabilirsi a ridosso di questa straordinaria difesa naturale.

A Matera ho dato inizio alla mia avventura, per ora impacciata e maldestra, di pilota di droni, e probabilmente le immagini seguenti non rendono giustizia alla bellezza dei luoghi (è già impegnativo far volare il drone senza fare danni a cose e persone; riuscire a farlo catturando anche immagini esteticamente valide è un'abilità che, forse, verrà col tempo), ma Matera coniuga, come pochi altri luoghi che conosca, la bellezza naturale dei luoghi con il patrimonio storico e urbanistico.


Fatta questa premessa, veniamo a qualche indicazione più specifica e operativa.


Consigli di viaggio


Dico subito che, a mio modo di vedere, nulla vieta di dedicare anche solo poche ore a Matera per prendere contatto con la città, ma due giorni sono il minimo per girarla adeguatamente, e penso che non siano nemmeno sufficienti. Io ho dedicato a Matera un weekend, atterrando a Bari sabato alla mattina presto e ripartendo la domenica all'ora di cena, e in questi due giorni sono riuscito a girare adegutamente la città, prendendomi tutto il tempo necessario per godere dei luoghi, visitare qualche monumento, mangiare in qualche ristorante, ma in questo modo non abbiamo visitato la totalità dei quartieri principali e abbiamo appena sfiorato alcune delle principali chiese rupestri. Va detto che abbiamo dedicato mezza giornata (influenzati nella scelta da una splendida giornata di sole) al trekking che scende nella gravina per risalire sul versante opposto, ma credo che, se le condizioni meteo lo consentono, sia un percorso imprescindibile per godere della vista della città dall'altopiano antistante, la Murgia.


Per il trasferimento dall'aeroporto di Bari ci sono alcune linee di bus privati, che impiegano circa un'ora. Io ho utilizzato Miccolis e Cotrap; noleggiare un'auto non ha senso, almeno che la visita a Matera non faccia parte di un giro più ampio della zona.


Il portale istituzione dell'ufficio turismo di Matera è https://www.materawelcome.it/it/ .


Molti blog e guide consigliano di privilegiare il Sasso Caveoso (la zona sud dei "sassi") dove prevalgono le case propriamente scavate nella roccia, rispetto al Sasso Barisano, situato nella zona nord della città, dove sono più diffuse case edificate rispetto a quelle scavate. Se da un lato è vero che, disponendo di poco tempo, ha più senso visitare almeno una delle case rupestri che sono tipiche di Matera, io non ho percepito una così netta distinzione tra i due quartieri e credo che entrambi meritino di essere girati in modo approfondito. Girando per le strade di Matera si ha la sensazione che la città si sia sviluppata in modo casuale senza una vera e propria pianificazione urbanistica; confesso di non aver approfondito la cosa, ma può essere che ciò sia dovuto all'origine povera e contadina della città; ad ogni modo è decisamente particolare il continuo susseguirsi di scorci e di piani prospettici sempre diversi, che sembrano assecondare prevalentemente l'orografia, più che rispondere a un disegno complessivo. Questa successione di piani e volumi è. da un punto di vista visivo, l'impronta di Matera e credo che sarebbe un peccato rinunciare a girare lentamente, a piedi ogni vicolo e rione, godendo di scenari sempre nuovi. Se siete appassionati di fotografia, portatevi un obiettivo con la focale lunga, perché in nessun posto lo schiacciamento della prospettiva viene valorizzato come qui.


Ai due quartieri principali si aggiunge la zona della Civita, assolutamente da visitare, dove troneggiano il bel Duomo e i principali palazzi nobiliari.


Come già anticipato, un'altra escursione che impegna una mezza giornata è il trekking fino al letto del fiume che scorre sul fondo della gravina, per risalire sul versante opposto, dove si trovano alcune grotte abitate dai pastori nel corso dei secoli e un altopiano da cui si può godere una vista spettacolare sui Sassi. Il percorso è fattibile con delle semplici sneakers e non richiede particolare allenamento, ma se volete portare delle scarpe da trekking potrebbero essere utili in qualche passaggio un po' scivoloso.



Un capitolo a parte meriterebbero le chiese rupestri, molte delle quali antichissime. In due giorni noi siamo appena riusciti a vederne qualcuna, tutte di estremo fascino e valore storico. Tra le principali si segnalano la Madonna della Virtù, Santa Maria de Idris, Santa Lucia alle Malve, la Cripta del Peccato Originale (situata fuori da Matera, richiede una trasferta in automobile che noi non abbiamo potuto fare) e San Pietro in Barisano.



Eviterei di visitare il "palombaro" la grande cisterna di raccolta dell'acqua scavata sotto alla piazza principale; è consigliata da quasi tutte le guide, ma non è altro che un grande buco nella roccia; potrà anche aver richiesto qualche abilità di ingegneria, ma non l'ho trovato di alcun interesse. Ad ogni modo, se non vi spaventa la prospettiva di buttare via qualche euro e qualche minuto di tempo, non perderete altro.


Dal punto di vista culinario Matera non mi ha dato particolari soddisfazioni. Abbiamo visitato alcune delle trattorie il cui nome ricorrere sulle principali guide, ma la cucina lucana ci ha lasciati piuttosto indifferenti. Credo tuttavia che meriti una menzione il peperone crusco, un peperone lievemente dolce, che viene essiccato e viene utilizzato sia come ingrediente di numerosi piatti tipici, sia come snack tra i pasti; ha un gusto lievemente bruciato e dolciastro piuttosto particolare; ne troverete in vendita ovunque nei negozi della città e ancora oggi, a distanza di mesi, quando il pensiero corre a Matera è quello il sapore che si risveglia e che associo ai luoghi.










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